L’opinione di Roberto Napoletano. L’allegria italiana alla legge dei numeri

AgenPress. In Italia mancano le persone che lavorano sui numeri. Ci sono enclavi importanti, la Banca d’Italia prima di tutte, ma il metodo comparativo-competitivo fa fatica a guadagnare terreno nella pubblica opinione e, tanto meno, a dettare l’agenda della politica. Che preferisce glissare dicendo spesso senza impallidire che non capisce di numeri quasi che possa esistere la politica senza misurarsi con le regole algebriche dell’economia e della finanza se vuole provare a soddisfare i bisogni delle persone e favorire la crescita delle attività produttive.

La verità è che sfuggendo ai numeri e a quello che raccontano si possono “vendere” molte favole interessate e continuare a fare clientele e soprusi di ogni tipo. La domanda da un milione di punti è una sola: perché non cresce l’Italia? La risposta è secca: ha smarrito il suo Mezzogiorno. Poi ci sono tante altre sotto-domande: perché non fa le riforme strutturali? Come è stato possibile abolire il Mezzogiorno dalla spesa pubblica produttiva? Perché continua a imperare una pubblica amministrazione che sforna leggi inattuabili e non risponde a nessuno del suo operato? Perché la giustizia tutta – penale, civile, amministrativa, contabile – anche se ha la stragrande maggioranza dei magistrati che sono persone di assoluto valore, non riscuote più la fiducia dei cittadini e è ritenuta in Europa la grande malata italiana?

Per leggere la versione integrale dell’editoriale del direttore Roberto Napoletano clicca qui:

https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/gli-editoriali/economia/2020/08/09/leditoriale-di-roberto-napoletano-laltravoce-dellitalia-lallergia-italiana-alla-legge-dei-numeri/

Advertising

Potrebbe Interessarti

Ultime Notizie