L’opinione di Roberto Napoletano. Ri-Fate presto/22 – Il pastrocchio di Gualtieri

Liquidità fantasma, il ministro si corregga e chieda scusa


Agenpress. Per salvare l’Italia ci vuole una portaerei carica di soldi veri e una squadra di ufficiali pagatori che dispongono bonifici in tempo reale senza sbagliare indirizzo, ma il professore Gualtieri ministro pro tempore del Tesoro della Repubblica ha scelto di affidarsi al vascello di polizze sull’export della Sace.

Che l’unica cosa che può assicurare oggi a lui e agli italiani è la disfatta della macchina dello Stato che farà ricordare l’Italia nei libri di storia delle grandi crisi come la barzelletta del mondo.

Il tremebondo comandante del vascello Sace, Pierfrancesco Latini, che ha annunciato felice di avere concluso tre operazioni tre e di averne 170 in rampa di lancio (non è uno scherzo!) è stato strapazzato a dovere dalla presidente della Commissione banche, Carla Ruocco, e non si è mai ripreso, ma è entrato in una crisi paralizzante quando si è ritrovato tra le mani la richiesta di un prestito a sei anni di svariati miliardi con garanzia dello Stato da parte di una grande azienda con sede legale olandese.

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