AgenPress. Ā«La scorta la devono avere i magistrati, gli esponenti delle istituzioni particolarmente esposti, i giornalisti in pericolo. Io non lāho mai voluta perchĆ© la tutela ĆØ incompatibile con il mio modo di fare giornalismo. Basta guardare uno dei miei reportage per rendersene conto. Su questo scrissi piĆ¹ volte al prefetto dottor Michele Di Bari e al questore dottor Raffaele Grassi nel 2017 ā e le mie lettere sono Ā agli atti ā spiegando perchĆ© preferivo non avere alcuna forma di tutela.
Per uno come me che si presenta dai capi mafia per intervistarliĀ la scorta ĆØ incompatibile. Ma mi ci vede bussare da Molinetti o Polimeni o da un Zagaria o dagli Inzerillo di Palermo con la scorta (solo per citare alcuni dei tanti che ho incontrato)? Farei ridere i polli, perderei ogni credibilitĆ .
E poi non sono il tipo di giornalista che ama piagnucolare: la morte purtroppo, e sottolineo purtroppo, puĆ² far parte del mio lavoro, ne sono consapevole;Ā altrimentiĀ nella vita mi sarei occupato di cosmetici o di calcio. Paura? Certo che ho paura,Ā ma ĆØ il mio lavoro e devo conviverciĀ».
Lo ha dichiarato Klaus Davi, candidato sindaco di Reggio Calabria, in una video intervista parlando della sua attivitĆ giornalistica.
Ā«Ho molta piĆ¹ paura di girare a Milano che a Reggio Calabria o San Luca o Catania o Napoli, lāho sempre detto anche da Paolo Liguori durante la nostra trasmissione āI fuorileggeā su TgCom24.
A pochi metri da casa mia, Milano centro,Ā cāĆØ stata una tentata esecuzione di mafia. Lāobiettivo era il narcos Enzo Anghinelli legato alla āNdrangheta e alla mafia balcanica. A pochi metri da casa mia, nella Milano cosiddetta chic, e ancora parliamo di Sud mafioso! A Reggio e a San Luca giro da solo, ormai da cinque anni, e non mi ĆØ mai successo nulla. Sono andato da tutti i capi mafia sempre da solo. Non mi ĆØ successo nulla. Le mafie si sono trasferite al Nord. Spesso in Calabria mi dicono ācome mai cammini da solo Klaus?ā, āPerchĆ© qui sono al sicuroā rispondoĀ», ha concluso Davi.