Manovra. 180 giorni in piĆ¹ per le cartelle esattoriali, fondo 10 mln per proprietari di case occupate abusivamente

AgenPress – Gli emendamenti alla Manovra approvati nella notte prevedono, tra le altre cose, il via libera all’innalzamento del tetto del bonus mobili da 5mila euro a 10mila euro; il rinvio di due anni l’entrata in vigore del regime Iva per il terzo settore; Lo sgravio contributivo al 100% a favore delle micro imprese per i contratti di apprendistato di primo livello per i giovani under 25; fondi per le case occupate abusivamente; il rinvio della tassa sui tavolini; estensione del Superbonus nelle aree colpite dal sisma.

Con la manovra arriva un fondo di solidarietĆ  da 10 milioni di euro per il 2022 a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perchĆ© occupati abusivamente. Lo prevede un emendamento riformulato, approvato dalla commissione bilancio del senato. Un impegno in questo senso era stato richiesto al governo da parte di Fratelli d’Italia.

Secondo la norma, le modalitĆ  di attuazione saranno dettate con decreto del ministero dell’interno, di concerto con quello della giustizia e con quello dell’economia, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio.

Arriva la proroga del Superbonus fino al 2025 per gli interventi edilizi nelle aree colpite dal terremoto negli ultimi anni, come la cittĆ  di L’Aquila e i tanti borghi del Centro Italia. Lo prevede un emendamento alla manovra approvato dalla commissione bilancio del senato, che consente la detrazione del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 per gli interventi nei territori dei comuni colpiti dagli eventi sismici.

ƈ arrivato poco prima delle 6 del mattino in commissione bilancio al senato il fascicolo di emendamenti che comprende anche la riformulazione del Superbonus al 110%. Il testo, perĆ², ĆØ stato subito accantonato su richiesta della maggioranza per valutazioni da approfondire, come si apprende da fonti parlamentari. Secondo alcune ricostruzioni, la riformulazione del Superbonus non ĆØ quella concordata fra governo e maggioranza.

 

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