Manovra. Di Maio chiede che torni in Cdm. Conte: “il via libera già c’è stato, è equilibrata”

Agenpress – Luigi Di Maio vuole che il testo della manovra torni “lunedì” in cdm. Giuseppe Conte replica,  il via libera già c’è stato, lunedì si esaminerà solo un decreto sul terremoto. E da Bruxelles, prima di entrare al vertice Ue, aggiunge:  “Al di là delle singole dichiarazioni, ci confronteremo lavorando all’articolato definitivo quando torno a Roma, ricordiamoci che abbiamo approvato salvo intese, c’è la possibilità di fare ulteriori verifiche, non mi sottrarrò, ci metteremo attorno a un tavolo e verificheremo”.

 

“Su molti temi voglio vederci chiaro”, fa sapere. I 5Stelle alzano le barricate sui contanti e la stretta alle partite Iva. ‘La lotta va fatta ai grandi evasori, non ai commercianti’, dice il capo politico. Scontro sulla sugar tax. Riunione sul carcere per gli evasori.

“Ritengo la manovra molto equilibrata, nel segno della redistribuzione. Abbiamo evitato l’aumento della pressione fiscale in un quadro di finanza pubblica complesso”, infatti “la prima riforma significativa è non aumentare la tassa sui consumi, 23 miliardi e poi altre misure favorevoli a famiglie e imprese”.

In mattinata Di Maio convocherà i ministri M5s al ritorno dagli Usa per ridiscutere le cose che non vanno, dalla stretta sulla flat tax per le partite Iva (con tetto al reddito e ai rimborsi), a tutto il pacchetto contro l’evasione fiscale.

“E’ una follia”, dichiara Stefano Buffagni, voler cambiare le norme sulle partite Iva. Quanto alla stretta anti evasione, i M5s denunciano il rischio che abbassare il tetto al contante da 3000 a 2000 euro e mettere multe per i commercianti che non usino il pos, penalizzi i piccoli. Al ministero già si lavora a una riduzione delle multe sui pos, ma Conte difende a spada tratta il suo pacchetto anti evasione, incluso il tetto al contante. E aggiunge che la manovra non aumenta le tasse, come sostiene l’opposizione: “C’è un aggravio selettivo ma la pressione fiscale cala, non aumentano le tasse per 10 miliardi perché vengono contati 3,6 miliardi recuperati dalle frodi”.

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