Maturità 2021, l’accusa degli studenti: esame compromesso dalla Dad e sottovalutato dagli adulti. E a noi toglie il sonno

Per 7 maturandi su 10 la Dad ha letteralmente rovinato la preparazione per l’esame, ma gli adulti sembrano ignorarlo: 2 su 3 percepiscono una generale sottovalutazione del valore della Maturità al tempo della pandemia. E gli effetti sul fisico e sulla mente si fanno sentire. L’indagine di Skuola.net e Associazione Di.Te


AgenPress. Stress: è questa la parola chiave che sintetizza più di ogni altra la marcia di avvicinamento degli studenti di quinto superiore alla Maturità 2021. Perché, nella rosa delle emozioni  che si possono provare alla vigilia di un momento del genere, quasi 1 ragazzo su 3 per descrivere la sua condizione sceglie proprio questa. E tra le ragazze il dato è ancora più accentuato, toccando vette altissime che coinvolgono la maggior parte delle diplomande. Assieme allo stress, il quadro generale vede una prevalenza di emozioni negative come paura (12%), disperazione (10%), noia e rabbia (7% ciascuna). Mentre le emozioni positive devono giocare di rimessa con la speranza e la gioia (13% ciascuna) insieme alla rarissima calma (6%).

A segnalarlo una ricerca condotta da Skuola.net in collaborazione con Di.Te – Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo – grazie al contributo di oltre 1.600 maturandi.

Attenzione, però. La prevalenza di emozioni negative al termine degli studi non è figlia solo di una più che comprensibile ansia da prestazione, presente in ogni generazione di studenti. È anche il contesto a influire negativamente sullo stato d’animo dei ragazzi. Su tutto, l’impressione di aver già cucito addosso il marchio di chi ha sostenuto un esame di ‘serie b’ (ridotto a causa della pandemia): quasi due terzi dei maturandi (63%) pensano, infatti, che le persone giudichino (e continueranno farlo in futuro) la loro prova molto più facile rispetto al solito.

Pure le famiglie, però, sembrano metterci del loro: circa l’80% avverte il peso delle aspettative dei genitori. Mentre più del 40% si sentirebbe fortemente svalutato nel caso l’esito dell’esame non fosse in linea con i piani genitoriali.

Un carico di tensione che, probabilmente, si sta accumulando da parecchio tempo, praticamente dall’inizio dell’ultimo anno di scuola. E che vede nella didattica a distanza – protagonista per lunghi periodi – una delle fonti principali di stress, anche per chi si mostra meno in tilt. Oltre 7 maturandi su 10, ad esempio, pensano che la preparazione dell’esame sia stata compromessa proprio dalla Dad, quasi 6 su 10 sono convinti che la valutazione che faranno i professori sarà falsata dagli strascichi della scuola da casa, a più del 60% le lezioni online hanno creato un supplemento di agitazione in vista della prova finale.

“Come se la Dad non avesse già fatto abbastanza danni, nell’ultimo mese di lezioni, un fattore positivo come il ritorno a scuola in presenza si è trasformato in un vero e proprio incubo per i maturandi – sottolinea Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net – . Infatti migliaia di studenti ci hanno segnalato che i docenti hanno atteso questo momento per concentrare le tradizionali verifiche scritte che con la Dad non possono essere svolte secondo consuetudine. Questo fatto, unito alla necessità di consegnare l’elaborato per l’esame di Maturità entro il 31 maggio, ha dato il colpo di grazia alla psiche di molti, già segnata dalla pandemia”.

Perché quanto raccontato sinora si traduce in degli effetti nefasti sull’umore di ragazzi già provati da mesi di restrizioni dovute alla pandemia: non è un caso che oltre la metà degli studenti (58%) dichiari di provare tristezza per la mancata condivisione con i compagni del percorso verso l’esame. Mentre oltre 8 su 10 pensa spesso (o addirittura sempre) che non riuscirà a prepararsi come avrebbe voluto per affrontare la commissione d’esame, proprio perché psicologicamente ‘bloccato’, arrivando – nel 56% – persino a evitare di studiare per non cadere ulteriormente nel panico. Il risultato è che oltre 2 su 3 in queste settimane stanno registrando, proprio per la preoccupazione pre-esame, forti sbalzi emotivi.

Ma è soprattutto sulle conseguenze sullo stato fisico che dovrebbe scattare l’allarme: circa 8 su 10 ammettono di fare molta fatica a concentrarsi in questo periodo, la maggior parte (59%) ha notato un netto peggioramento della qualità del sonno, il 65% lamenta tensioni a livello muscolare, più di 1 su 2 riporta frequenti sintomi di ‘disregolazione corporea’ (battito cardiaco accelerato, fiato corto, ecc.).

Anche perché si pensa già a cosa accadrà dopo la Maturità, con un bollettino delle emozioni che non volge completamente al bel tempo. Infatti le sensazioni positive sono sicuramente più rappresentate rispetto al pensiero dell’esame: la speranza (23%) fa da apripista alla gioia (16%) e alla calma (8%). Tuttavia la negatività si fa spesso e volentieri strada: la paura (20%) si associa allo stress (15%) e si accompagna con disperazione (7%), noia e rabbia (5% circa ciascuna).

“I ragazzi, dopo aver affrontato lo stress da Dad, si ritrovano a fare i conti anche con quello da maturità – aggiunge Giuseppe Lavenia, psicologo, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te. – Ci saremmo dovuti occupare di più della loro salute mentale già da inizio pandemia, ma non è stato fatto nemmeno in questa occasione, dando loro una prova durissima da affrontare senza considerare come sta la loro psiche. Bisognava pensare a un esame che non valutasse le loro competenze, come se l’anno prima non fosse successo nulla, ma concentrarsi sulla loro intelligenza emotiva: i ragazzi, come emerge dai dati, non riescono più nemmeno a immaginare il loro futuro. Questo vuol dire che è come se il motore di tante vite si fosse spento o fosse in panne. Bisogna correre ai ripari quanto prima”.

 

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