Museo del fascismo. No alla proposta M5S. Raggi: “Roma orgogliosamente antifascista”

AgenPress – L’idea di realizzare una esposizione permanente dedicata al Fascismo arriva non da nostalgici o estremisti di destra ma da tre consiglieri comunali M5s tra cui Gemma Guerrini, già vicepresidente della commissione Cultura in Campidoglio. I pentastellati, sul tema, hanno presentato una mozione spiegando nei dettagli il progetto. La Guerrini ha specificato che la realizzazione del museo è in chiave culturale e antifascista.

Nella mozione si fa riferimento, prendendole come modello, a “operazioni culturali di analisi critica del periodo del nazismo” che “hanno portato alla realizzazione di centri intitolati a quelle esperienze, centri visitati da migliaia di persone provenienti da tutta Europa”. Secondo la consigliera, la realizzazione di questa galleria è una iniziativa dettata dalla”necessità di contrastare il negazionismo e l’ignoranza ancora diffusa su fatti accaduti nella prima metà del Novecento in Italia”. Per portare avanti la sua tesi, la Guerrini cita i rigurgiti neofascisti che “anche recentemente hanno offeso Roma e i suoi cittadini”.

 “L’esito non è stato coerente con le premesse. Si rischiava l’effetto contrario: celebrare le pagine più tristi della storia italiana”, replica a Repubblica la la sindaca di Roma, Virginia Raggi, dopo il caso della mozione di tre consiglieri del M5s, poi stoppata, sulla creazione di un museo del Fascismo a Roma. “Appena ho letto la mozione sono intervenuta e ho parlato con Gemma Guerrini: lei è stata subito d’accordo a ritirare la mozione”, “Roma – aggiunge la sindaca – è orgogliosamente antifascista e con i fatti l’ho dimostrato in questi anni”. Perché ancora oggi ritiene sia importante l’antifascismo? “In particolare in questo momento storico – risponde Virginia Raggi – i valori dell’antifascismo sono fondamentali. Proprio in una situazione come quella creata dagli strascichi del Covid, che hanno creato sacche di povertà, è importante vigilare su chi soffia sul fuoco della disperazione. Dobbiamo fermare i pifferai magici che strumentalizzano le necessità dei più deboli”, “è pericoloso – aggiunge – favorire i revisionisti”. 

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