Mutilazioni genitali. 80 mila bambine a rischio in Italia. 200mln nel mondo mutilate

AgenPress – Le mutilazioni genitali riflettono una radicata disuguaglianza tra i sessi e rappresentano una forma estrema di discriminazione contro le donne e le ragazze. La pratica costituisce inoltre una violazione del loro diritto alla salute, alla sicurezza ed all’integrità fisica, del diritto a non subire tortura e trattamenti inumani, crudeli e degradanti e del diritto alla vita, a dispetto di una procedura che può causarne la morte.

  • Nel mondo, almeno 200 milioni di donne e ragazze in vita oggi hanno subito qualche forma di mutilazione genitale.
  • Se la tendenza attuale continuerà, 15 milioni di ragazze tra i 15 ed i 19 anni verranno sottoposte alle mutilazioni entro il 2030.
  • Le ragazze di età pari o inferiore ai 14 anni sottoposte a mutilazioni sono 44 milioni; la prevalenza maggiore di mutilazioni effettuate in questa età avviene in Gambia, con una percentuale del 56%, in Mauritania con il 54% e in Indonesia, dove circa la metà delle ragazze di età pari o inferiore a 11 anni ha subito tale pratica.
  • Tra i Paesi con maggiore prevalenza di donne e ragazze tra i 15 ed i 49 anni sottoposte a mutilazioni sono la Somalia, con il 98%, la Guinea, con il 97% ed il Gibuti con il 93%.
  • Le mutilazioni sono prevalentemente eseguite su giovani ragazze in un periodo che va dall’infanzia ai 15 anni, causano gravi emorragie e problemi di salute, comprese le cisti, le infezioni, l’infertilità nonché le complicazioni al parto, aumentando il rischio di morte del nascituro.
  • Più di 600.000 donne e ragazze in Europa e oltre 80.000 in Italia sono vittime di mutilazione genitale. Amref Health Africa  in occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero per le Mutilazioni Genitali Femminili (Fgm), che si celebra il 6 febbraio, presenta il nuovo progetto “P-ACT”, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami), del Ministero dell’Interno.
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