AgenPress – 57 misure cautelari (36 arresti in carcere, 16 arresti ai domiciliari e 5 divieti temporanei di esercitare attività d’impresa) emessi dal gip della procura di Napoli il 9 aprile nei confronti di altrettanti indagati e notificate dai carabinieri del Ros.
L’ufficio inquirente partenopeo, coordinato dal procuratore Giovanni Melillo, contesta, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, estorsione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione, porto e la detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione e favoreggiamento. Tutti reati sono contestati nella forma aggravata in quanto, secondo gli inquirenti, sarebbero stati commessi per agevolare il clan Moccia.
Il Gico della Guardia di finanza, contestualmente, ha notificato altri due divieti temporanei di esercitare attività d’impresa e sequestrato d’urgenza beni mobili, immobili e quote societarie per un valore complessivo pari a 150 milioni di euro. Contestati a vario titolo reati che sarebbe stati commessi per agevolare il clan camorristico Moccia.