No vax su Telegram: facciamo saltare i camion delle tv e il Parlamento. 8 indagati, tra cui 5 “guerriere”

AgenPress – La Polizia di Stato sta eseguendo perquisizioni domiciliari e informatiche a carico di appartenenti al mondo no vax che, tramite un gruppo Telegram, hanno manifestato intenti violenti da porre in essere in occasione di pubbliche manifestazioni. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano che ha delegato la locale Digos e il compartimento di Polizia postale, sono rivolte nei confronti di soggetti residenti nelle città di Milano, Roma, Bergamo, Reggio Emilia, Venezia e Padova.

La frangia No Vax, che aveva intenzione di costruire rudimentali ordigni “fai da te” e di approvvigionarsi di coltelli, era composta da 5 donne e 3 uomini.

Sono state definite come “molto determinate e arrabbiate” le 5 donne che si trovavano tra gli elementi di spicco del canale Telegram denominato ‘I guerrieri’, al centro dell’operazione di Polizia Postale e della Digos. Delle  perquisizioni demandate dall’autorità giudiziaria, infatti, 5 hanno riguardato donne e 3 uomini.

Si tratta di una frangia composta da persone con un “profilo basso” senza “esponenti d’area”, ma da gente comune: disoccupati, operai, portinai, camerieri. Uno degli uomini, che aveva un porto d’armi, era conosciuto per essere vicino all’indipendentismo veneto, ma al momento non sarebbe emerso niente di più strutturato.  Tra gli obiettivi principali degli intercettati c’erano soprattutto i giornalisti.

“Quando andremo a Roma i primi” da aggredire “sono i giornalisti”, affermavano in chat gli 8 No Vax coinvolti nell’operazione di oggi della Polizia di Stato invitando a “usare le molotov” (che non risulta possedessero) per “far saltare i furgoni delle tv”. Secondo quanto riferito in questura a Milano, “per la stampa, ritenuta asservita al regime, avevano un vero e proprio odio”.

In una delle conversazioni con cui i no vax coinvolti oggi nell’operazione della Polizia di Stato istigavano alla violenza, si parlava di far saltare il Parlamento con del tritolo, avvalendosi di un drone. Non si tratterebbe però di un progetto, ma di farneticazioni, definite dagli inquirenti “puro odio delirante”. “Radere al suolo il Parlamento con tutti loro dentro – si legge – basta un piccolo drone pilotato a distanza da uno dei tetti di Roma… un 500 grammi di tritolo e lo lasci cadere durante la seduta”.

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