Pandemia: si rafforza la sanità territoriale

AgenPress. Nella sanità “cambierà tutto”, afferma il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti: “nel Lazio abbiamo ottenuto tanti risultati anche perché abbiamo preso sette anni fa la sanità regionale dall’abisso del commissariamento: per 10 anni avevamo investimenti e assunzioni bloccati e un piano draconiano di chiusura e struttura. Per dare un’idea, nel 2013 avevamo 60 assunti, oggi 10mila in un biennio: siamo usciti dall’abisso, ora dobbiamo fare un altro salto. È il salto è la nuova sanità di territorio”.
Nel Pnrr spiega Zingaretti, “abbiamo già programmato e sono finanziate delle strutture territoriali: a Roma ci saranno 60 case di comunità, ovvero 60 presidi con ambulatori per prestazioni di prima necessità più vicine alle persone, e poi 10 nuovi ospedali di comunità, ovvero luoghi in cui si possono ricoverare i cronici togliendoli dagli ospedali affollati”. Inoltre, “faremo molti hub della sanità digitale: abbiamo avuto la più grande pandemia del Dopoguerra ma la gran parte dei malati è stata curata a casa, e questo ci dice che questo salto possiamo farlo”.
Per Zingaretti “anche con i medici di medicina generale, che dovranno rimanere protagonisti, dobbiamo inventare una struttura per cui all’ospedale ci si va proprio se c’è un problema serio e non perché è l’unico luogo che c’è. E su questo
il Pnrr e una sanità regionale finalmente sana mi fanno davvero essere ottimista, perché abbiamo capito la lezione: mai più territorio desertificato”.
Anche il Lombardia si rafforzerà la sanità territoriale, lo prevede la riforma che “è stata approvata ed entrerà in vigore nella sua pienezza normativa, prima in Italia ad utilizzare i fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, annuncia il vice presidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, spiegando che la legge “è approvata a tutti gli effetti, nelle sua integrità legislativa, tant’è che chi non la dovesse osservare ne subirà tutte le conseguenze legali, anche di carattere sanzionatorio”.
In Campania c’è una straordinaria prova di efficienza, evidenzia il presidente Vincenzo De Luca:  “Al di là di qualche miserabile, che continua ad offendere la dignità della Campania e di tanti professionisti, dobbiamo essere orgogliosi perché , anche durante il Covid, abbiamo dato una prova di efficienza straordinaria”.
“Presto si toglieranno i colori”, annuncia il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana: “Credo presto ci saranno provvedimenti che reimposteranno il sistema, valutando il fatto che il virus sta cambiando in modo sostanziale e quindi sta cambiando l’approccio ciò che bisognerà avere nei confronti dello stesso”.
Il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, evidenzia che “stanno calando parecchio contagi e ricoveri, sia nei reparti covid che nelle terapie intensive. Confido che in Emilia-Romagna entro un paio di settimane si possa tornare in zona bianca”.
Sugli over 50 non vaccinati interviene il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio: “Mi spiace, noi abbiamo messo tutte le condizioni perche’ chiunque, anche tardivamente, potesse mettersi in regola. Abbiamo fatto 1,3 milioni  di vaccini in un mese, siamo la prima regione d’Italia per terze dosi  inoculate, quindi lo sforzo e’ stato massimo e permane”.
L’occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti con Covid-19 scende al 24% (-1%) in Italia e cala in 6 regioni e province autonome. Cresce invece in 5 secondo gli ultimi dati dell’Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas). Intensive sono ferme a 12%, ma crescono in 7 regioni mentre la percentuale cala in 5. Il valore più alto in FVG e Lazio al 19%.
In Italia rimane al 12% la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti affetti da Covid-19, ma aumenta in Abruzzo (14%), provincia autonoma di Bolzano (8%), Puglia (13%), Sardegna (15%), Sicilia(14%), Toscana (15%) e Umbria (9%).
Il tasso diminuisce, invece, in Emilia Romagna (13%), Liguria (11%), Marche (16%), Molise (13%) e Piemonte (12%) e resta stabile in Basilicata (6%), Calabria (15%), Campania (9%), Friuli Venezia Giulia (19%), Lazio (19%), Lombardia (9%), provincia autonoma di Trento (16%), Valle d’Aosta (12%) e Veneto (8%).
Per quanto riguarda l’occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti affetti da Covid-19, Agenas sottolinea che in 24 ore la percentuale scende al 24% e diminuisce in 6 Campania (27%), Lazio (29%), provincia autonoma di Bolzano (21%), provincia autonoma di Trento (24%), Sardegna (25%) e Veneto (16%).
Si registra, invece, un aumento in Emilia Romagna (24%), Liguria (33%), Marche (30%), Sicilia (35%) e Umbria (31%).
Il tasso rimane infine stabile in Abruzzo (36%), Basilicata (27%), Calabria (31%), Friuli Venezia Giulia (31%), Lombardia (18%), Molise (24%), Piemonte (24%), Puglia (25%), Toscana (22%) e Valle d’Aosta (25%).
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