Omicidio Luca Sacchi. La fidanzata potrebbe non essere stata presente al momento del delitto

Agenpress –  A cinque giorni dalla morte di Luca Sacchi, il 24enne ucciso giovedì scorso da un colpo di pistola alla nuca fuori da un pub in zona Appio, a Roma, le indagini sono tutt’altro che concluse. Dopo i fermi di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due 21enni accusati dell’omicidio e per i quali il gip ha convalidato il fermo rimangono ancora alcuni punti da chiarire. E sotto la lente degli investigatori in queste ore c’è Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi.

Il sospetto è  che fosse distante al momento dello sparo e che forse il personal trainer possa essere stato ucciso a sangue freddo: una vera e propria esecuzione consumata in un minuto. La ragazza quella notte fu portata in ospedale in codice giallo per “shock e riferito trauma” alla testa.

Secondo un testimone, il primo che ha prestato i soccorsi, la ragazza non aveva segni di ferite o contusioni. E agli atti delle indagini non ci sono referti medici. “L’ho vista arrivare da via Bartoloni, non stava vicino a lui, non ho sentito strilli, non ho sentito urla per il furto di una borsa, non c’è stata nessuna colluttazione, non ci sono state botte, c’è stato solo lo sparo”, ha raccontato l’uomo a Repubblica.

Poi ci sono le immagini catturate dalla telecamera di sicurezza di un negozio di tatuaggi e smentiscono, infatti,  la ricostruzione di Anastasia.  La giovane, che nelle prossime ore verrà sentita nuovamente dagli inquirenti, al momento dello sparo non sarebbe stata con Luca.

All’atto istruttorio, che dovrebbe avvenire a piazzale Clodio, la giovane verrà accompagnata da un avvocato che ha nominato nelle scorse ore. La ragazza potrebbe essere indagata, ma nulla trapela. Sembra essere proprio lei una delle figure chiave di quella notte. È lei che – a quanto ricostruito finora dalle indagini – portava a spalla lo zainetto rosa con dentro due mazzette di banconote da 50 e 20 euro per oltre duemila euro. Testimone oculare del delitto, proprio per quello zainetto, sarebbe finita nel mirino dei rapinatori che l’avrebbero colpita alla testa con una mazza da baseball.

Il sospetto è che la fidanzata fosse distante al momento dello sparo e che forse il personal trainer possa essere stato ucciso a sangue freddo: una vera e propria
esecuzione consumata in un minuto. Ma c’è un altro elemento. La ragazza quella notte fu portata in ospedale in codice giallo per “shock e riferito trauma” alla testa. A prima vista, però, quelle ferite non sarebbero state notate da chi la incontrò subito dopo lo sparo. Un particolare confermato anche dal titolare del negozio di tatuaggi dove Anastasia si fermò per lavarsi le mani sporche di sangue dopo aver soccorso Luca. “E’ rimasta a lungo nel mio negozio, non ho notato ferite alla testa”, ha detto l’uomo.

Anastasia dovrà spiegare agli investigatori le incongruenze emerse nella ricostruzione degli attimi dell’aggressione, dopo l’acquisizione di un video registrato dalle telecamere di sicurezza di un negozio nella zona. Le registrazioni riprendono l’auto con a bordo Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, secondo quanto riporta Repubblica, e restituiscono una ricostruzione diversa delle fasi immediatamente precedenti l’omicidio: tutto si sarebbe svolto in un minuto, troppo poco per l’aggressione, la rapina, la colluttazione e infine lo sparo in testa che ha ucciso il 24enne.

 

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