Agenpress. La senatrice Monica Cirinnà parla al quotidiano online Spraynews.it dei valori indissolubili con cui ripartire il prossimo novembre da Bologna per rifondare un Pd su parole chiare come uguaglianza, laicità, diritti e inclusione.
Bersagliata sui social come esponente politico e come donna, racconta di come, con indifferenza, affronta l’ondata di attacchi. «In questa fase politica e sociale dell’Italia – spiega a Spraynews.it – ci sono due parole chiave, che sono coraggio e verità. Noi non possiamo andare avanti senza dire la verità e soprattutto senza avere coraggio in scelte radicali e definitive che pongono il nostro paese all’avanguardia nel campo dei diritti, dei diritti civili e dei diritti umani.
E faccio riferimento a tutti i testi che ho presentato in Parlamento: dall’omofobia, al matrimonio egualitario, all’adozione per tutti ed a ciò che servirebbe a questo paese per diventare civile. Io dalle offese che ricevo sui social mi difendo ignorando, sono un’appassionata lettrice di Freud e lui dice che “l’indifferenza fa più male dell’odio”. Vado oltre, non mi toccano affatto.
Chiaramente se qualcuno deve essere querelato lo sarà e ce ne sono già molti. Il mio modo di fare politica è umiltà e ascolto. E’ chiaro a tutti e a tutte le forze politiche che bisogna fare una legge per regolare l’odio e le offese sul web. Ci sono vari testi in Senato e c’è anche una mozione che discuteremo la prossima settimana a firma della senatrice Segre, quindi credo che la politica tutta si debba interrogare su questa deriva pericolosissima e sullo sdoganamento dell’uso violento del web che è cominciato purtroppo avendo come capofila alcuni ministri del precedente governo. È chiaro che quando il cittadino medio vede le Istituzioni comportarsi in questo modo, si sente libero di emulare.
La convivenza con i pentastellati –afferma la Cirinnà del Pd a Spraynews.it – è molto complicata, perché c’è un grosso problema di fiducia. Io ho ancora addosso i segni indelebili subiti il 16 gennaio del 2016 quando non votarono il primo emendamento sulla legge sulle unioni civili, quindi sono piuttosto malfidata, non sono i miei partner ideali, ma se vedo prove positive le riconosco e sono contraria a generalizzare. Con alcuni, come con il collega Mantero ad esempio, sto lavorando molto bene sui diritti civili e i diritti umani. La differenza sta sempre nell’individuo».