Papa: “Il Signore cerca cuori che sanno ascoltare”

AgenPress. L’apparente banalità di ripetere le parole ascoltate contengono, spiega il Papa, la necessità di fissare in modo indelebile quanto Cristo ci insegna. Non è un buon oratore quello che Dio cerca, ma un cuore in grado di vivere la Parola.

La Parola del Signore non può essere ricevuta come una qualsiasi notizia di cronaca: va ripetuta, fatta propria, custodita. La tradizione monastica usa un termine audace ma molto concreto: la Parola di Dio va “ruminata”.

La Parola nutre ogni ambito della nostra vita avvicinandoci al Regno di Dio ma, continua il Papa, perchè ciò accada è necessario che risuoni dentro di noi:

Possiamo dire che è così nutriente che deve raggiungere ogni ambito della vita: coinvolgere, come dice Gesù oggi, tutto il cuore, tutta l’anima, tutta la mente, tutta la forza. Deve risuonare, echeggiare dentro di noi. Quando c’è quest’eco interiore, significa che il Signore abita il cuore. E dice a noi, come a quel bravo scriba del Vangelo: “Non sei lontano dal regno di Dio”.

Ecco perchè “capire che bisogna amare Dio e il prossimo” non basta. Così come leggere il Vangelo, non è la stessa cosa di “familiarizzare con il Vangelo”:

…è così importante familiarizzare con il Vangelo, averlo sempre a portata di mano, leggerlo e rileggerlo, appassionarsene. Quando lo facciamo, Gesù, Parola del Padre, ci entra nel cuore, diventa intimo a noi e noi portiamo frutto in Lui.

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