Pericolosa spinta eversiva soffia sul fuoco perché un fuoco c’è

AgenPress. Azione Civile e il suo fondatore e presidente Antonio Ingroia, ex pm e oggi avvocato antimafia, esprimono la più forte preoccupazione per quanto sta accadendo nel nostro Paese.

La seconda ondata della pandemia sta travolgendo l’Italia e, esattamente come accaduto tra fine febbraio e inizi marzo, le istituzioni repubblicane a partire dal Governo sono state colte impreparate e smarrite. La sanità pubblica, devastata da decenni di macelleria neoliberista e di favori a lobby, corruttori e interessi privati, non regge più l’urto. Non servono a nulla le rassicurazioni e i proclami di successo da parte di Conte e Arcuri, la realtà è sotto gli occhi di tutti, soprattutto di chi in queste settimane sta vivendo l’incubo della malattia in maniera grave fino ad arrivare alle tantissime morti.

In questi mesi, e siamo stati l’unica voce ad alzarsi forte ed indignata, ancora una volta l’emergenza è stata consegnata nelle mani di personaggi al di fuori delle istituzioni democraticamente elette già protagoniste di altre emergenze passate: da Bertolaso in Lombardia e Marche – in un coro bipartisan che dice tutto su chi realmente detiene le leve del comando e su quanto l’indecente teatrino tra la coalizione governative e le opposizioni parlamentari sia solo questo e soffochi il nostro Paese – al braccio destro di Arcuri Paolucci. E il risultato, come noi avevamo temuto, non poteva che essere questo.

C’è una differenza fondamentale rispetto all’inizio dell’anno, rimossa e taciuta nei “dibattiti” politicanti di queste settimane: già piegati da anni di crisi e politiche di austerità e ferrea conferma dell’ideologia dominante neoliberista e affaristica, milioni di italiani stanno agonizzando.

Partite iva, piccoli commercianti, artigiani, disoccupati, impoveriti sempre più in aumento come testimonia rapporti di associazioni e organizzazioni sociali anche di queste ultime settimane. Italiani a cui cambia poco il “colore politico” o il livello di ritardi ed inefficienze, da governo ed enti nazionali alle regioni determinanti per esempio nei tempi della cassa integrazione, perché mentre a Roma alimentano i balletti e gli show tra di loro le tante Sagunto d’Italia bruciano.

E indecentemente le grandi lobby industriali, la cui voce arrogante si leva sempre più, spingono per licenziamenti illimitati, mani sempre più libere (come abbiamo denunciato accadrà con il decreto “semplificazioni”) e un neoliberismo ancora più sfrenato. Quanto accaduto nei giorni scorsi è solo l’ultima vergognosa dimostrazione: dopo ventitre mesi di annunci da parte del ministro dell’ambiente Sergio Costa il decreto “Terra Mia”, su bonifiche e pene severissime per inquinatori e devastatori nelle tante “terre dei fuochi” italiane, è stato ancora una volta rinviato. Decisivo il pressing di Italia Viva, in Italia i grandi criminali e i colletti bianchi è “proibito” perseguirli e inchiodarli alle loro responsabilità. Che questo accada nel mese in cui, due anni fa, solo una sentenza permise il riconoscimento di “vittima del dovere” al vigile della “terra dei fuochi” Michele Liguori rende ancora più plastica rappresentazione del Paese in cui viviamo.

Tante, troppe Sagunto d’Italia bruciano, di un fuoco sempre più alto. Il fuoco dell’agonia di milioni di italiani disperati ed esasperati su cui, già da mesi, stanno soffiando settori sociali e politici eversivi. Quanto accaduto a Napoli e Roma, con repliche già pronte a Torino e in altre città, con gruppi ultras, mafie e neofascisti – e l’indecente appoggio di una certa presunta “sinistra antagonista”, incapace da decenni di qualsiasi analisi politica seria e sempre pronta a tuffarsi ovunque possano scatenarsi disordini e violenze ottusamente e confondendo la violenza e il teppismo con “rivoluzioni” che vedono solo nelle loro menti annebbiate – che cercano di porsi come interlocutori sociali (è da marzo che le mafie hanno messo in piedi welfare paralleli in tante città e in molte altre sfidano la democrazia e la legalità rafforzando le loro reti criminali), alimentano negazionismi, complottismi e adombrano deliranti dittature sanitarie (come i suprematisti e la destra più violenta e criminale statunitense) e sottomissioni e soffiano sulla disperazione e l’esasperazione sociale.

Davanti a tutto questo il governo ha perso da tempo la rotta e insegue più i rapporti conflittuali tra PD e 5 Stelle e al loro interno. Basta, non se ne può più, l’Italia sta morendo. Il governo (e le Regioni) la smetta di inseguire gli equilibri instabili dei partiti che lo appoggiano e misure di emergenza che seguono più l’andamento dei sondaggi che la realtà. Si mettano in campo reali, vere, sostanziosi sostegni alla sanità pubblica, si cerchino i più efficaci argini sanitari e non politici-lobbistici alla pandemia. E, non con promesse e annunci che si faranno, ma prima di subito ci si confronti con il paese reale. Oltre Confindustria, la Serie A del calcio e ogni altra elite economico-sociali. È indecente e vergognoso lasciare fuori da tutto milioni e milioni di cittadini, lasciando campo aperto alla morte socio-economica e alla bomba eversiva che sta montando.

Azione Civile e il suo fondatore e presidente Antonio Ingroia, ex pm e oggi avvocato antimafia

Advertising

Potrebbe Interessarti

Ultime Notizie