Piano Colao. Codici, non convince. Nessun provvedimento a tutela del consumatore

Agenpress – Proposte deboli che non raccolgono il plauso di Codici. I sei macrosettori individuati dal Piano Colao appaiono anche condivisibili, ma non convincono l’associazione. “È difficile non essere d’accordo su temi così grandi e vasti – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – il problema è come si passerà dalla teoria alla pratica. Finora dal Governo sono arrivati soltanto slogan per i consumatori, nessuna tutela, bisognerà vedere se il Piano Colao si rivelerà l’ennesimo libro dei sogni o se invece sarà il primo passo verso il rilancio del Paese. Riteniamo, ad esempio, positivo il suggerimento di rinviare il pagamento delle imposte sui redditi di giugno-luglio e di differire il saldo imposte 2019 e il primo acconto 2020. Ma non basta. Si avrà l’effetto solo di accumulare il debito da pagare. 

Ci saremmo aspettati più coraggio nel rilanciare i consumi degli italiani. Il piano di investimento per aumentare e preservare le aree verdi, il territorio e gli ecosistemi nazionali è una bellissima idea, come l’obiettivo di favorire l’attivazione di progetti di economia circolare, ma il presente parla di famiglie ed imprese in difficoltà, di agevolazioni ed aiuti che arrivano in ritardo. Del resto, è quello che rimprovera proprio la task force, che nella sua relazione parla di lentezze nell’erogazione di fondi che non hanno permesso di raggiungere tempestivamente tutte le persone e le imprese in difficoltà.

Servono riforme strutturali del modello economico e dei consumi, risposte rapide e concrete. Nel Piano Colao ci sono spunti interessanti, vediamo se saranno sufficienti per aprire una nuova fase. Sicuramente non c’è più tempo da perdere, la fase dall’emergenza è finita, bisogna passare a quella del rilancio. In questo senso – conclude Giacomelli – giudichiamo positivamente l’annuncio relativo al BTP Futura, il nuovo Titolo di Stato dedicato ai risparmiatori individuali e affini.

I tassi di interesse devono essere più chiari e certi, ma siamo comunque sulla buona strada. Bisogna riportare il debito pubblico in mano agli italiani e incentivarli ad investire sui Titoli di Stato, sbloccando così il capitale fermo sui CCB. Gli interessi sul titolo verranno anche recuperati dai maggiori introiti di IVA, perché le famiglie torneranno a spendere”.

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