Pregliasco: “No alla quarta dose ma vaccino annuale”

AgenPress. Il Professor Fabrizio Pregliasco è intervenuto nella trasmissione Tg Plus condotta da Riccardo Borgia per parlare di quello che ci attende da qui ai prossimi mesi sul tema Covid-19


I risultati non pendono verso una  quarta dose ma la prospettiva è un vaccino annuale come per l’influenza.

Se manterremo il green pass anche per l’estate garantiremo una copertura massima di tutta la popolazione. Questo elemento ci servirà nel prossimo futuro dove non sarà praticabile sia l’accettazione ma anche l’organizzazione ed i costi di vaccinazioni troppo ravvicinate. Visto anche il risultato espresso da Israele. Credo quindi che non ci sarà una quarta dose al momento ma una vaccinazione annuale come avviene per l’antinfluenzale, per le persone fragili e per chi vorrà proteggersi con vaccini aggiornati.

Si va verso una primavera tranquilla ma bisogna prestare attenzione al prossimo inverno.

La fase di calo della primavera estate la vivremo sicuramente meglio ma dovremo essere pronti per il prossimo inverno dove spero ci sia un’onda e non ondata. Nel momento dell’emergenza abbiamo dovuto adottare un sistema pesante ma ora si dovrà parlare di auto gestione. Ad esempio in Emilia Romagna si sta già intervenendo in questo senso ovvero si inizia a parlare di sorveglianza e responsabilità.

Si attende un ritorno in breve termine all’aumento di capienza per gli stadi.

Io credo che sia un destino positivo, perché abbiamo dati che stanno migliorando di giorno in giorno. Rimane però drammatico ancora il parametro della mortalità però sappiamo che come sempre alla fine delle ondate migliorano prima gli altri aspetti e in ultimo quello delle vittime.

Il cittadino vuole certezze e le istituzioni hanno dovuto rincorrere il virus e modulare le decisioni.

Si sapeva che l’apertura delle scuole sarebbe stata una palla lanciata nel vuoto. Serve quindi un lavoro dei dirigenti scolastici, delle scuole e delle istituzioni per far comprendere la situazione. L’assenza di stabilità quindi ha portato al dissenso e a quelle divisioni che sono arrivate.

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