Quirinale. Conte soddisfatto del vertice con Letta e Speranza. Non abbiamo parlato di nomi e candidati

AgenPress – “Sono molto soddisfatto, è andata molto bene”. Così il leader del M5S Giuseppe Conte al termine dell’incontro sul Quirinale, con Enrico Letta e Roberto Speranza. “Non abbiamo parlato di nomi, nemmeno con Salvini, né di candidati” ha precisato, aggiungendo però che quella di Andrea Riccardi (fondatore e presidente della Comunità di Sant’Egidio e già ministro nel governo Monti) “è una candidatura che risponde sicuramente a quelle caratteristiche che sto descrivendo”.

“Il M5s ha 235 grandi elettori che sono teste pensanti e hanno un obiettivo condiviso, quello dimettere a disposizione questo patrimonio di voti nell’interesse di tutti i cittadini, perché – ha aggiunto Conte – i cittadini italiani possano essere orgogliosi di essere così degnamente rappresentati da un candidato di alto profilo, che goda di una larga condivisione a maggioranza e che possa rappresentare tutti gli italiani e l’unità nazionale e non sia espressione di una specifica coloritura politica. Anche di area moderata? Deve avere queste caratteristiche. In questo momento il M5s lavora non per una coloritura politica, ma perché ci siano queste caratteristiche, sono la più ampia garanzia di rappresentare e tutelare l’interesse dei cittadini e l’unità nazionale”.

Prima del vertice, Letta – in un tweet – aveva chiarito che il suo partito non aveva fatto alcuna proposta a Salvini come avanzato in un titolo da un quotidiano (“Pd alla Lega: su Casini è possibile una convergenza”): “Per chiarezza e trasparenza noi affrontiamo questo difficile passaggio coi nostri alleati – ha scritto – Coi quali a partire da oggi, dopo la fine della candidatura di Berlusconi che aveva bloccato fino a ieri tutto, concorderemo nomi e proposte”.

“Sono ottimista e lo sono ancor di più quando lavoro nell’interesse del Paese. Non abbiamo parlato di nomi”, risponde a chi gli chiede dell’ipotesi Pier Ferdinando Casini. Salvini vi ha presentato la sua rosa di nomi? “Non abbiamo ancora parlato di nomi neanche con lui”.

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