Ragusa. Mafia e traffico illecito di rifiuti, 15 arresti

Agenpress – Numerose ordinanze di custodia cautelare della Ps di Ragusa, nei confronti di un’associazione di stampo mafioso legata alla Stidda e finalizzata al traffico illecito di rifiuti aggravato.

Previsto il sequestro preventivo di aziende del settore del riciclo plastiche. Tra i reati contestati, a vario titolo, figurano l’estorsione pluriaggravata, l’illecita concorrenza con minaccia, le lesioni aggravate, la ricettazione, la detenzione e il porto di armi da sparo, nonché il danneggiamento seguito da incendio.

Tra i reati contestati l’estorsione pluriaggravata, l’illecita concorrenza con minaccia, le lesioni aggravate e la detenzione ed il porto di armi. Al centro dell’inchiesta, Claudio Carbonaro, il pentito e reo confesso di sessanta omicidi, che secondo le indagini, stava già progettando di riorganizzare la sua cosca a Vittoria.

Con lui sono state arrestate altre quattordici persone. In manette anche due imprenditori, sequestrate cinque aziende, per un valore totale di cinque milioni di euro.

In particolare, è stato accertato che il sistema messo in atto dagli indagati “era finalizzato ad ottenere il conferimento, in via esclusiva, della plastica dismessa dalle serre alla SIDI della famiglia Donzelli, tanto che il Giudice per le Indagini Preliminari ha applicato la misura cautelare nei loro confronti per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa”.

I Donzelli, titolari di più impianti per il riciclo di materie plastiche, riuscivano ad ottenere tale vantaggio economico attraverso l’intimidazione sistematica dei serricoltori e dei raccoglitori di plastica, messa in atto dall’associazione mafiosa, acquisendo una posizione di sostanziale monopolio nel settore.

Di rilievo nella vicenda la posizione di Claudio Carbonaro, il quale, “dopo aver completato il percorso come collaboratore di giustizia, ha fatto ritorno dal 2013 a Vittoria, dove negli anni 80/90 si era reso responsabile di atroci crimini (tra gli altri più di 60 omicidi), assumendo un ruolo fondamentale per l’associazione mafiosa e ponendosi a capo dello storico clan Carbonaro-Dominante – raccontano gli inquirenti – In questa occasione Carbonaro ha promosso, organizzato e diretto l’associazione, d’intesa con Donzelli Giovanni (concorrente esterno) e con l’ausilio di D’Agosta Salvatore detto “turi mutanna”, reclutando e coordinando l’attività di raccolta della plastica svolta dai Minardi; quest’ultimi, detti i “barbani”, avvalendosi della capacità di intimidazione promanante dall’appartenenza al sodalizio e dalla conseguente condizione di assoggettamento e omertà, si assicuravano in via esclusiva la raccolta del prodotto, per poi conferirlo, in esecuzioni dei precedenti accordi, esclusivamente presso le imprese della famiglia Donzelli”.

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