Recovery fund. Conte, risultato appartiene all’ Italia intera. Con accordo, Ue ha mutato prospettiva

AgenPress – “Desidero ringraziare tutti i ministri che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, una menzione particolare al ministro Amendola che era con me a Bruxelles. E mi sento davvero di ringraziare tutte le forze di maggioranza: avete sostenuto in modo compatto il governo. Però permettetemi di ringraziare l’opposizione che pur nella diversità delle differenze ha capito l’interesse nazionale. La classe politica italiana nel suo complesso ha dato prova di grande maturità. Ringrazio poi tutti i cittadini italiani”. Lo afferma il premier Conte al Senato.

“Il risultato non appartiene ai singoli, neppure a chi vi parla, al governo, o alle forze di maggioranza. Appartiene all’Italia intera. Un intenso impegno politico e diplomatico iniziato ben prima del vertice ha consentito di vedere confermato il volume complessivo della proposta: 750 miliardi di euro, quindi la proposta è rimasta integra”, ha detto ancora.

“L’Ue sta affrontando una crisi che ha coinvolto Paesi e scosso la vita cittadini europei, costringendo a riconsiderare in modo repentino prospettive e sviluppo. Nel corso di questi mesi l’Ue ha saputo rispondere con coraggio e visione fino a d approvare per la prima volta un ambizioso programma di bilancio. Si è radicato un mutamento di prosettiva”.

“L’approvazione del poderoso piano di finanziamento è interamente orientato alla crescita economica, allo sviluppo sostenibile e alla transizione ecologica. In favore di un’ Ue più coesa, più sociale, più vicina ai cittadini, certamente più politica. E’ l’unico percorso possibile per preservare l’integrità del mercato unico e la stabilità stessa dell’unione monetaria”, ha aggiunto.  “Un risultato politicamente rilevante dell’intensa azione politica e diplomatica è che il meccanismo di governance preserva le prerogative della commissione Ue. I piani saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata ma singoli esborsi saranno decisi dalla commissione Ue. Anche il freno di emergenza avrà una durata massima di tre mesi e non potrà prevedere un diritto di veto”. Il meccanismo dell’ “unanimità avrebbe imprigionato lo strumento chiave della ripresa in veti incrociati tra Paesi membri. Su questo punto l’Italia ha tenuto la sua linea rossa”.

“Siamo chiamati ad un forte e profondo impegno per farsi che il percorso riformatore abbia concreta attuazione. Del piano di riforme abbiamo già posto le basi”, ha proseguito il premier. “Abbiamo capito che l’ interesse nazionale si rafforza nel perimetro europeo. Visioni egoistiche e anacronistiche non offrono risposte efficaci ma portano al distacco dei cittadini dalle Istituzioni europee”.

“Abbiamo evitato che fosse compromesso il consolidato meccanismo delle Istituzioni e l’efficacia del programma NextgenerationEu. Il consiglio Ue ha adottato una decisione adeguata anche per i tempi. Bisognava dare un segnale chiaro ai cittadini, alle imprese e ai mercati, l’Ue ha risposto in modo tempestivo. Ricordo che il 10% delle risorse potrà essere anticipato ed anche i progetti già avviati dal febbraio 2020 potranno beneficiare dei finanziamenti del pacchetto Ue purché coerenti con il programma”.

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