Regionali. Cs tiene Campania, Toscana e Puglia, cd si conferma in Veneto e Liguria e conquista le Marche

AgenPress –  Trionfa il Sì al referendum mentre per le Regionali, Luca Zaia dilaga e si conferma in Veneto. Grande vantaggio anche per Giovanni Toti in Liguria. In Puglia Emiliano davanti a Fitto: “Qui è ancora primavera”. In Toscana Giani la spunta sulla Ceccardi mentre il centrodestra dovrebbe aggiudicarsi le Marche con Francesco Acquaroli.

Il Movimento 5 stelle, che di fatto non gioca la partita Regionali e si aggrappa al risultato referendario per rivendicare un trofeo “storico”. “Il M5S è il vero motore del cambiamento di questa legislatura”,  commenta il leader Vito Crimi, il quale ammette, per quanto riguarda  le regionali, che il risultato “è stato inferiore rispetto alle  precedenti elezioni”. Da domani “parte il percorso per nuove sfide e  obiettivi”, promette il reggente 5 Stelle. Sullo sfondo resta il tema della  riorganizzazione e della futura leadership, mentre soffia forte il  vento del malcontento interno. Luigi Di Maio,  punta tutto sul risultato del referendum: “Diverse forze si sono riunite sotto il vessillo del No con il solo  scopo di colpire il governo e anche il sottoscritto” ma, ha rimarcato  il titolare della Farnesina, il voto è stato un “boomerang” per chi cullava il sogno di mandare a casa l’esecutivo.

Nicola Zingaretti definisce “vincitori” i Dem e bolla come “un pochino sconfitti” la Lega e “tutti coloro che volevano fare cadere il Governo”. Certo, qualche rimpianto resta: “Se ci avessero dato retta di più i nostri alleati avremmo vinto quasi ovunque”, è la frecciata che lancia ai Cinque stelle, avvisando i pentastellati sulle battaglie future, dal Mes ai decreti sicurezza passando per i 209 miliardi del Recovery Fund, da condurre “da alleati, non da avversari”. Il segretario Dem riesce nella doppia impresa di ridisegnare gli equilibri interni alla maggioranza e blindare – almeno per un po’ – la sua leadership al Nazareno. Il “percorso politico” che Zingaretti ha in mente, se riuscirà ad andare avanti, porterà a contendere alle destre la vittoria alle prossime elezioni politiche. O almeno a poter giocare la partita.

Per Giorgia Meloni, che ha strappato le Marche al centrosinistra, ma non può brindare con Raffaele Fitto in Puglia, “il governo nazionale ne esce indebolito, mentre il centrodestra si rafforza”, sostiene Giorgia Meloni, che sottolinea come Fratelli d’Italia abbia aumentato i propri consensi. La leader di FdI raggiunge ad Ancona il suo Francesco Acquaroli,  dove sperava nella vittoria anche per dare un messaggio interno all’alleanza.

“Lega e centrodestra saranno alla guida di 15 Regioni su 20!”, esulta Matteo Salvini, che è però costretto a registrare la seconda sconfitta (dopo quella di Lucia Borgonzoni in Emilia Romagna) di una sua candidata, in questo caso Susanna Ceccardi in Toscana, in quella che dai più era considerata la sfida decisiva. Non solo. Il leader del Carroccio non può nemmeno intestarsi troppo la vittoria a valanga di Luca Zaia in Veneto, dal momento che il governatore triplica con la sua lista i consensi ottenuti dalla Lega.

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