Regione Lazio, D’Amato: “Semplificare le procedure per gli asintomatici”

AgenPress. In una settimana è aumentato di circa un terzo il numero dei ricoveri per Covid nel nostro Paese. I dati provengono dal monitoraggio della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere.
L’assessore della regione Lazio alla Sanità, Alessio D’Amato, chiede intanto di semplificare le procedure per gli asintomatici completamente vaccinati: “mini-quarantena di 5 giorni, così non servirebbe contare gli asintomatici”.
“Io credo che bisogna semplificare le procedure – ribadisce D’Amato – per gli asintomatici completamente vaccinati: negli Usa in questo caso la quarantena finisce dopo 5 giorni. Se il Cts intraprendesse questa linea di conseguenza non servirebbe contare gli asintomatici. Serve semplificare”.
Per il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, l’ipotesi di non conteggiare gli asintomatici tra i nuovi casi positivi di Covid “va nella direzione per la quale in Toscana abbiamo fatto le tre ordinanze di semplificazione. Io che mi sto caratterizzando come il presidente delle semplificazioni non avrei che da aggiungere un altro tassello nel momento in cui lo Stato, perché è lo Stato che ce lo consente, ci dice di farlo”.
“Negli Usa in caso di positivi asintomatici vaccinati completamente dopo 5 giorni sono fuori senza ulteriori procedure burocratiche – spiega D’Amato – Se il Cts intraprendesse questa linea di conseguenza non servirebbe contare gli asintomatici. Io dico che se lo fanno li possiamo farlo anche qui, serve semplificare”.
Secondo Anthony Fauci, l’esperto americano consigliere di Joe Biden per il Covid, “Omicron alla fine troverà tutti” grazie al suo grado di trasmissibilità senza precedenti. Anche i vaccinati “saranno probabilmente infettati, ma non finiranno in ospedale e non moriranno”.
Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom spiega che “anche se Omicron provoca una malattia meno grave di Delta, rimane un virus pericoloso, in particolare per coloro che non sono vaccinati”.
Intanto l’Agenzia dei servizi sanitari regionali rileva che sale al 18% (+1%) in Italia l’occupazione delle terapie intensive (era all’11% il 24 dicembre) e, a livello giornaliero, cresce in 11 regioni: la PA di Trento arriva al 31%, sale del 4% in Abruzzo (al 18%) e del 3% in Sicilia (20%) e Umbria (16%). Ma cresce anche in Calabria (20%), Campania (12%), Lombardia (17%), Piemonte (24%), Puglia (10%), Sardegna (14%), Toscana (21%).
Il tasso diminuisce in Friuli (al 21%) e PA Bolzano (17%). Stabile in Basilicata (3%),Emilia Romagna (17%), Lazio (21%), Liguria (20%),Marche (22%), Molise(5%),Valle d’Aosta (18%),Veneto (20%).
E arriva al 27% (+1%) a livello nazionale, la percentuale di posti letto nei reparti ospedalieri di area non critica con pazienti Covid. In 24 ore, il tasso cresce in 13 regioni: in Valle d’Aosta, con +8%, arriva al 54% e in Calabria tocca il 38%. Aumenta anche in Abruzzo (al 26%), Basilicata (21%), Emilia Romagna (24%), Lazio (25%), Lombardia (31%), PA di Trento (24%), Piemonte (33%), Puglia (17%), Sardegna (13%), Sicilia (32%), Veneto (25%).
Tasso stabile in Campania (25%), Friuli (28%), Marche (25%), Toscana (22%).Cala in Liguria (38%), Molise (13%), Bolzano (15%), Umbria (30%).
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