Agenpress. “Stupisce che giornali anche qualificati diano credito alla ipotesi di uno scioglimento delle Camere in pendenza di un eventuale referendum sul taglio dei parlamentari.

Mattarella non potrebbe mai concedere l’elezione di 945 parlamentari destinati a essere delegittimati tre mesi dopo il voto da un referendum dall’esito quasi scontato.
Una conferma referendaria del taglio degli eletti trasformerebbe il parlamento neo-eletto in una assise di zombie,con tutti i precedenti costituzionali militanti a favore di una delegittimazione del parlamento dopo un referendum di questo tipo.

Lo stesso parlamento del 1992 non fu sciolto per tangentopoli ma per la sua delegittimazione causata da voto referendario in quel caso solo sulla legge elettorale,non addirittura sulla composizione del parlamento.

In altre parole: se cade il governo, Mattarella fa celebrare prima il referendum e poi le elezioni, e nel frattempo un Cottarelli lo trova a volo, con gran parte del parlamento pronto stavolta a votare la fiducia”.

E’ quanto dichiara Gianfranco Rotondi commentando l’ipotesi di elezioni anticipate volte ad aggirare il taglio dei parlamentari.