Rotondi: “Oggi Forza Italia imbocca lo stesso labirinto in cui essa spinse il Partito Popolare nel 1994”

AgenPress. La storia non si ripete, ma alcune dinamiche della politica sono meccaniche, ripetitive. Per una bizzarra nemesi storica, oggi Forza Italia imbocca lo stesso labirinto in cui essa spinse il Partito Popolare nel 1994.

Do you remember Rocco Buttiglione? Il suo Ppi aveva raccolto alle elezioni europee il dieci per cento dei voti, che parve una miseria all’intendenza nostalgica della grandeur democristiana. L’astro nascente allora era Silvio Berlusconi, che attirava con fascino suadente le correnti moderate del Ppi, da Formigoni a Fitto allo stesso Buttiglione; Romano Prodi tesseva la tela opposta, richiamando la sinistra popolare nella nascente alleanza di centro sinistra.

Il resto lo fece la legge elettorale maggioritaria per le elezioni regionali, voluta da Leopoldo Elia per costringere il Ppi alla scelta e alla scissione.

Oggi Forza Italia è al centro della scena, perno e fondatrice del centrodestra, ma anche interlocutore del governo in chiave europea e repubblicana. In apparenza è una posizione privilegiata, nella sostanza è rischiosa. Il truppone parlamentare forzista è pensoso del proprio futuro, e percorso da spinte contrapposte. Come i popolari del ’94, alcuni forzisti sono attratti dal nuovo player della destra, Matteo Salvini.

Quest’ultimo è meno suadente di Berlusconi, ma governa i processi con una catena di comando diretta e militare, forte anche della copertura delle aziende berlusconiane, smaniose di liberarsi dell’impaccio di un partito di riferimento.

Molti forzisti sono diffidenti nei confronti di Salvini, fiutano la tonnara verso la quale sono incolonnati: tra sondaggi calanti e parlamento dimagrito, in Fi rimarrà vita davvero per pochi. E qui si innestano le sbandate di questo e quell’esponente per i vari Renzi, Calenda, Toti, ambiziosi protagonisti di un ipotetico Centro.

Tuttavia il destino di Fi non è segnato. Determinante sarà la legge elettorale. Elia e Tatatella costruirono una legge regionale maggioritaria per dividersi il Ppi. Oggi invece è in cottura una legge elettorale nazionale di tipo proporzionale. Essa è la sola ancora di salvezza per Forza Italia: la sua centralità la renderebbe di nuovo attrattiva, e capace di includere a destra e sinistra miriadi di movimenti e personalità sensibili al fascino di Berlusconi.

Forza Italia deve scegliere il proporzionale. Io non sono iscritto a Fi, ma da storico, fedele alleato depongo agli atti questo consiglio. L’alternativa è la diaspora opportunistica. Dopo essere stato l’ultimo dc, non vorrei collezionare anche il trofeo dell’ultimo forzista (senza esserlo mai stato ufficialmente).

E’ quanto dichiara l’on. Gianfranco Rotondi Presidente della fondazione Dc e vicepresidente del gruppo Forza Italia alla Camera.

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