Scarcerazioni boss. Sono 376. Bonafede pensa ad una norma per rivalutarle

Agenpress  – Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sta studiando una norma che consenta ai magistrati di sorveglianza di rivalutare le scarcerazioni già disposte di boss della criminalità organizzata alla luce del mutato quadro dell’emergenza Coronavirus. Lo si apprende in ambienti di via Arenula. Gran parte delle scarcerazioni sono state disposte per gravi patologie, ma molte ordinanze fanno esplicito riferimento all’emergenza da Covid-19.

Secondo il quotidiano Repubblica i boss scarcerati sono 376, e di questi undici sarebbero usciti dal carcere di Padova. Mafiosi e narcotrafficanti mandati a casa per la pandemia nell’ultimo mese e mezzo. Dal carcere padovano sarebbero usciti otto condannati per mafia e traffico di droga, e posti agli arresti domiciliari. Altri tre sono detenuti accusati di reati di mafia e traffico di droga, anche questi posti agli arresti domiciliari.

Già in aprile era scoppiata la polemica, e Alfonso Bonafede aveva fatto sapere di aver avviato le dovute verifiche. “Va sottolineato però che, in questo momento, i magistrati di sorveglianza stanno facendo un lavoro importantissimo per affrontare l’emergenza Coronavirus nelle carceri» aveva fatto sapere il Guardasigilli, evidenziando anche un altro dato: «Tutte le leggi approvate da questa maggioranza e riconducibili a questo governo sanciscono esplicitamente l’esclusione dei condannati per mafia (ma anche di qualsiasi reato grave) da tutti i cosiddetti benefici penitenziari“.

 

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