Sfiducia Bonafede. Migliore (IV). “Il ministro deve dare un segnale di cambiamento di rotta”

Agenpress – “Ascolteremo quello che dirà il ministro Bonafede in Parlamento. Noi abbiamo avuto un’unica vera linea di continuità tra il governo Conte 1 e il Conte 2, che è stata rappresentata proprio da Bonafede. Abbiamo denunciato le sue posizioni giustizialiste. Abbiamo contrastato ciò che ha portato le destre a presentare questa mozione di sfiducia, ovvero la querelle con Di Matteo in un talk show”.

Così Gennaro Migliore, deputato di Italia Viva,  intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus sull’appello di +Europa riguardo la mozione di sfiducia al ministro Bonafede.

Ma dal punto di vista delle posizioni del ministro credo ci debba essere un cambio di rotta. Sappiamo delle gravi conseguenze che questa crisi può portare, ma dovrebbe essere Conte a valutare con Bonafede i correttivi da apportare. Il Paese non ha certo bisogno di riforme che smantellino lo stato di diritto. Penso ci sia bisogno di un segnale molto concreto per andare avanti”.

Sulle riaperture. “I soldi che sono stati stanziati devono essere effettivamente utilizzati. Sono sinceramente colpito quando sento di persone che non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione. E’ possibile che in una palude burocratica si perdano addirittura le tracce di chi ha responsabilità per questi ritardi? Dovremo stare attenti ad utilizzare le risorse che ci servono. Se è vero che ci sarà una caduta del pil a seguito di questa crisi, è evidente che dovremo accedere a risorse che devono costare poco in termini di ritorno. Non basta riaprire, ma bisogna ripartire, questo significa mettere in linea le opzioni che regione per regione si stanno determinando, ma anche avere una burocrazia diversa”.

De Luca riaprirà la Campania giovedì. “Ho parlato con tanti ristoratori campani che mi hanno detto di essere d’accordo con De Luca perchè prima ci devono essere linee guida chiare. Più che ascoltare il dibattito politico, è giusto come ha fatto De Luca ascoltare anche le voci degli operatori”.

Sul prestito a Fca. “Consiglio a tutti di legge l’intervista al sindacalista Bentivogli. Se uno vuole difendere i lavoratori ascolta prima i sindacati. Bentivogli dice di evitare polemiche da salotto e che questo è un prestito garantito e non soldi pubblici. Il prestito deve essere utilizzato in Italia, questo lo prevede la legge. Bisogna capire che l’automotive è in sofferenza e i 400 mila lavoratori di Fca rischiano di non prendere lo stipendio”. 

 

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