Siria. Amnesty accusa la Turchia di aver rimpatriato a forza i rifugiati siriani

Agenpress – Amnesty International accusa la Turchia di aver rimpatriato a forza i rifugiati siriani  nei mesi che hanno preceduto la sua incursione militare nel nordest della Siria e prima del tentativo di creare la cosiddetta “zona sicura” oltre i suoi confini.

Amnesty  “ricorda che rimpatriare rifugiati siriani è un’azione illegale che li espone a gravi rischi di subire violazioni dei diritti umani. L’accordo tra Turchia e Russia dei giorni scorsi – ha sottolineato Anna Shea, ricercatrice di Amnesty International sui diritti dei migranti e dei rifugiati – fa riferimento al ‘ritorno volontario e sicuro’ dei rifugiati in una cosiddetta ‘zona sicura’ ancora da realizzare. La cosa agghiacciante è che i rimpatri ci sono già stati e in modo né sicuro né volontario. Ora altri milioni di rifugiati siriani sono a rischio”.

ha incontrato o parlato con rifugiati che hanno denunciato di essere stati picchiati o minacciati dalla polizia turca affinché firmassero documenti in cui attestavano di aver chiesto di tornare in Siria. “In realtà – sostiene la Ong -, le autorità turche li hanno costretti a tornare in una zona di guerra e hanno posto le loro vite in grave pericolo”.

“L’affermazione della Turchia secondo le quali i rifugiati siriani stanno scegliendo di tornare indietro in mezzo al conflitto è pericolosa e disonesta. La nostra ricerca mostra che queste persone sono state ingannate od obbligate a tornare in Siria”, ha dichiarato Shea.

“La Turchia merita apprezzamento per aver dato ospitalità a oltre tre milioni e 600 mila siriani negli ultimi otto anni, ma non può usare la sua generosità come una scusa per violare le norme nazionali e internazionali eseguendo rimpatri in una zona di conflitto”.

 

 

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