Spionaggio, Amm. De Giorgi: “Ci sono reclutatori che cercano persone vulnerabili per tirarle dentro”

AgenPress. L’Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Ex capo di stato maggiore della marina dal 2013 al 2015, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. De Giorgi ha commentato la vicenda di Walter Biot, militare sorpreso a passare informazioni riservate a diplomatici russi.

Primo approccio. “Il coinvolgimento di persone come Biot è progressivo – ha spiegato De Giorgi – il militare che è in una posizione nella quale vede messaggi, lettere e documentazione classificata viene tirato dentro da un servizio segreto approfittando delle sue vulnerabilità. Il reclutatore individua in maniera abbastanza facile le debolezze di una persona.  I primi incontri avvengono in situazioni professionali, spesso nelle ambasciate. L’approccio è progressivo, amicale. Solo dopo un po’ di tempo  si comincia a coinvolgere il bersaglio con passaggi innocenti ma che servono a rendere la persona, oltre che grata per l’aiuto economico ricevuto, ricattabile”.

I metodi dei reclutatori: “Una volta che uno compie il primo passo lasciandosi tirare dentro poi non ha praticamente più scampo. Ci sono reclutatori che fanno questo di mestiere e puntano a persone che hanno accesso a documenti e incarichi più sensibili, vengono avvicinati anche in altro modi. Ad esempio i servizi segreti investono su persone che in quel momento possono non essere di interesse ma che sono brillanti e in grado di fare carriera. C’è poi un approccio sentimentale, apparentemente casuale. Un soggetto, magari in vacanza al mare, conosce un bellissimo uomo o donna e da lì parte un rapporto. Quest’ultimo, piano piano, rivela magari situazioni personali difficili chiedendo un aiuto o magari chiede qualcosa di innocuo tipo, ad esempio, l’elenco telefonico interno dello Stato Maggiore. Non ha niente di classificato, è una banalità. Magari il reclutatore ti dice che è per collezione e fa poi in modo che questo passaggio sia registrato e che risulti agli “atti”. C’è il caso di chi ha l’acqua alla gola. Spesso la persona in difficoltà economica ritiene di poter governare la situazione. Pensa di poter passare all’agente cose innocue per soldi. Magari all’inizio è così ma prima o poi arriva il momento in cui il gioco si fa duro. Arriverà il momento in cui verrà chiesto di entrare in un ufficio e sottrarre qualcosa. Purtroppo quando uno ha l’acqua alla gola e comincia a mettere tappi alle falle con quei soldi diventa anche un prigioniero della persona”.

Vaccino Sputnik: “Non c’è correlazione con il vaccino, sono attività che ci sono sempre state e non sono mai cessate. La spie operano in tutti quei paesi che hanno un certo interesse militare. Non va neanche interpretato come atto ostile nei confronti duna particolare nazionale.  Anche il blocco occidentale recluta, tutti sorvegliano tutti e tutti cercano di acquisire informazioni”.

Esistono reti dormienti.  “Ci sono poi persone reclutate giovanissime, magari non consapevoli di far parte di una rete di spionaggio. L’agente straniero può essere dormiente. Facciamo il caso di persone che trattano tecnologie industriali, ovvero il fondamentale interesse dei servizi. Uno non si rende conto ma sta già passando informazioni riservate durante la festa o un incontro in un club o in un circolo qualsiasi”.

Consiglio: “Se uno non è George Clooney e viene avvicinato in vacanza da una donna bellissima non deve immaginare che il suo fascino lo abbia reso appetibile per una modella, sempre meglio farsi un paio di domande.  Cito Clint Eastwood: ogni uomo deve conoscere i propri limiti”.

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