Taglio parlamentari. C’è il quorum per il referendum. D’Incà. “Nessun rischio per il governo”

Agenpress – E’ stato raggiunto il quorum dei senatori (un quinto del totale) necessario ad avviare il referendum sul taglio dei parlamentari.

Con la firma di 64 senatori sulla proposta presentata da Tommaso Nannicini del Pd e dai senatori di Forza Italia Andrea Cangini e Nazario Pagano, è stato infatti raggiunto il quorum necessario per avviare un referendum contro la riduzione di deputati e senatori, fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle.

Ma è stata fondamentale un’accelerazione che, in questi giorni, ha coinvolto anche alcuni esponenti di punta di Forza Italia, come Maurizio Gasparri, Lucio Malan e Antonio De Poli. Le sottoscrizioni, custodite in un ufficio di Palazzo Madama, dovrebbero essere trasmesse nelle prossime ore in Cassazione. A meno di colpi di scena, si blocca l’iter per l’entrata in vigore della legge.

Nannicini ha quindi affermato che “anche grazie alla mobilitazione dei radicali nelle ultime settimane, abbiamo superato il numero previsto di 64 senatori per indire il referendum. È una buona notizia, perché l’ultima parola spetterà ai cittadini e potremo finalmente aprire una discussione pubblica sul tema”.

“Sul piano politico – aggiunge Nannicini – i mesi in più che abbiamo davanti saranno utili per capire se arriveranno una buona legge elettorale e quei correttivi costituzionali che la maggioranza si è impegnata a introdurre. Dobbiamo semplicemente dare un senso a un taglio lineare della rappresentanza politica che al momento un senso non ce l’ha. E sarà anche uno stimolo positivo perché la maggioranza possa rafforzare la propria coesione nel 2020 rilanciando un programma di legislatura”.

Il raggiungimento delle firme per il referendum sul taglio dei parlamentari “non è assolutamente” un rischio per il governo. Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà (M5s). “Continueremo a lavorare come governo e maggioranza per raggiungere risultati come l’approvazione del decreto scuola al Senato e la chiusura della Manovra alla Camera. Non vedo alcun problema all’orizzonte”, ha precisato.

 

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