Taiwan. Joseph Wu, la Cina non solo vuole invaderci ma controllare vaste aree del Pacifico occidentale

AgenPress – Taiwan ha avvertito che le esercitazioni militari cinesi non sono solo una prova per un’invasione dell’isola autonoma, ma riflettono anche l’ambizione di controllare vaste aree del Pacifico occidentale, mentre Taipei ha condotto le proprie esercitazioni per sottolineare è pronto a difendersi.

E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri di Taipei Joseph Wu, secondo cui “la Cina ha usato le esercitazioni e il suo manuale militare per prepararsi all’invasione di Taiwan”. Parlando in una conferenza stampa, Wu ha aggiunto che “la vera intenzione di Pechino è quella di alterare lo status quo nello Stretto di Taiwan e nell’intera regione dell’Asia-Pacifico”.

Joseph Wu ha affermato che oltre all’obiettivo di annettere la democrazia dell’isola, che si è divisa con la terraferma durante la guerra civile nel 1949, la Cina vuole stabilire il suo dominio nel Pacifico occidentale. Ciò includerebbe il controllo del Mar Cinese Orientale e Meridionale attraverso lo Stretto di Taiwan e l’imposizione di un blocco per impedire agli Stati Uniti e ai loro alleati di aiutare Taiwan in caso di attacco.

Le esercitazioni mostrano “l’ambizione geostrategica della Cina al di là di Taiwan”, che Pechino rivendica come proprio territorio, ha affermato Wu.

“La Cina non ha il diritto di interferire o alterare” la democrazia di Taiwan o le sue interazioni con altre nazioni, ha aggiunto.

Wu ha condannato Pechino per aver esteso le sue esercitazioni militari intorno all’isola, accusandola di cercare di controllare lo Stretto di Taiwan e le acque nella più ampia regione dell’Asia-Pacifico. “Sta conducendo esercitazioni militari su larga scala e lanci di missili, nonché attacchi informatici, una campagna di disinformazione e di coercizione economica per indebolire il morale pubblico a Taiwan”, ha continuato. Il ministro ha poi voluto ringraziare gli alleati occidentali, compresi gli Stati Uniti dopo la visita di Pelosi, per aver resistito alla pressioni della Cina. “E’ stato un chiaro messaggio al mondo che la democrazia non si piegherà all’intimidazione dell’autoritarismo”. 

 

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