Tassonomia verde, Vianello (Alt): Esperti UE contro nucleare e gas, brutte notizie per Cingolani

AgenPress. “In un documento inviato alla Commissione UE, gli esperti che hanno contribuito a costruire la classificazione delle fonti energetiche sostenibili contestano il tentativo di considerare il nucleare e il gas nella nuova Tassonomia verde, una brutta notizia per le lobby del nucleare e del gas che già sognavano di mettere le mani su centinaia di miliardi di euro.

È una brutta notizia anche per il Ministro Cingolani che al contrario dei suoi omologhi Ministri di Germania, Spagna e Austria, non ha mai sentito la necessità di esprimersi contro la malsana idea di considerare il nucleare e il gas come sostenibili”.

Lo afferma il deputato di Alternativa Giovanni Vianello, componente della commissione Attività produttive della Camera e membro della Bicamerale di inchiesta sulle ecomafie.

“Cingolani – prosegue Vianello – dovrebbe essere il volto e la voce della transizione ecologica ma ogni volta che viene chiamato in causa dal Parlamento se ne lava le mani. Pur rappresentando l’esempio più eclatante, il Ministro per la Transizione ecologica non è l’unico responsabile dell’inerzia dell’Italia nel subire le scelte degli altri Paesi su nucleare e gas in quanto il CITE (Comitato interministeriale per la transizione ecologica), formato dai Ministri Franco, Giorgetti (Lega), Giovannini, Orlando (PD) e Patuanelli (M5S) e appunto da Cingolani, il 7 gennaio 2022 ha discusso con il sottosegretario Amendola sulla bozza di atto complementare della Commissione UE riguardante la Tassonomia che contiene anche la proposta, fortemente voluta dalla Francia e dai paesi dell’est Europa, di inserire nucleare e gas in tassonomia e alla quale non è seguita nessuna presa di posizione contraria da parte del Governo italiano guidato dal banchiere Draghi”.

“Secondo il commissario al mercato interno della Commissione Europea Breton – sottolinea l’esponente di Alternativa -, investire nel nucleare costerà all’Europa circa 500 miliardi di euro entro il 2050. Se quello che Breton afferma corrisponde al vero, è ovvio che tali risorse drenerebbero investimenti alle fonti rinnovabili e alla riqualificazione energetica. Sarà forse per questo che i Ministri italiani si fanno piccoli piccoli di fronte ad una grande tavola imbandita per le multinazionali dell’atomo? Secondo gli esperti anche il gas, responsabile dell’aumento delle nostre bollette, non è esente da critiche nel suo inserimento in Tassonomia verde: se da una parte lo considerano necessario al fine di riconvertire le vecchie centrali a carbone in nuove a gas, pongono un limite molto basso per le emissioni di 100 grammi di CO2 equivalenti per kwh, ben 5 volte inferiore rispetto all’attuale proposta dell’atto delegato”.

“La scienza – conclude Vianello – ci sta dicendo che nucleare e gas non sono verdi, ma i politici nostrani anziché rappresentare gli interessi dei cittadini e del pianeta, continuano a sostenere gli interessi delle multinazionali. Siete ancora in tempo per salvare almeno le vostre coscienze. Che i media lo dicano, che i cittadini lo sappiano e che poi decidano di conseguenza quando arriveranno le elezioni, così narrazioni di pseudo forze ambientaliste si scioglieranno come neve al sole”.

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