Trento. Uccisa a martellate Agitu Gudeta. Arrestato un suo dipendente: “Ha confessato”

AgenPress – Ha confessato l’uomo fermato per l’assassino di Agitu Ideo Gudeta, uccisa nella sua casa a Frassilongo (Trento), dove nel giro di pochi anni aveva avviato nella Valle dei Mocheni un allevamento di ovini, chiamato “La capra felice”, e produceva formaggi.

È un ghanese di 32 anni. L’uomo ha ammesso la sua colpevolezza durante l’interrogatorio davanti a carabinieri e al magistrato. È un pastore, collaboratore nell’azienda agricola biologica ‘La Capra Felice’ della Gudeta, che ha motivato il delitto con uno stipendio non corrisposto.

Agitu Ideo Gudeta, 42enne etiope che da tempo viveva in Trentino e diventata simbolo di integrazione, è stata uccisa La donna sarebbe stata colpita con un martello alla testa.

Circa due anni fa la Agitu aveva ricevuto minacce a sfondo razziale e lo scorso mese di gennaio, l’autore era stato condannato a 9 mesi per lesioni dal tribunale di Trento ma non per stalking finalizzato alla discriminazione razziale, come chiedeva l’accusa.

La 42enne, in fuga dalla guerra nel Corno d’Africa, era arrivata in Italia dall’Etiopia dieci anni fa ed aveva ottenuto lo status di rifugiata.

Agitu, nata ad Addis Abeba nel 1978, aveva studiato sociologia all’Università di Trento e poi era tornata nel suo Paese. Nel 2010, a causa della situazione di conflitto interna, aveva fatto ritorno in Italia e nella Valle dei Mocheni, dove dal Medioevo vive una minoranza di lingua tedesca, aveva dato vita alla sua azienda della quale si erano occupate anche trasmissioni televisive e riviste come Vanity Fair.

Sul suo profilo Fb aveva appena scritto “Buon Natale a te che vieni dal sud, buon natale a te che vieni dal nord, buon natale a te che vieni dal mare, buon natale per una nuova visione e consapevolezza nei nostri cuori”..

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