Ucraina. Di Maio in Moldavia. Putin non vuole la pace. Potremmo arrivare in Europa a 5 mln di rifugiati

AgenPress – “Sono davvero lieto di aver firmato insieme a te oggi una dichiarazione congiunta sulla nostra collaborazione nell’assistenza ai rifugiati. L’Italia vuole assistere la Moldova in modo strutturato. Mi fa molto piacere annunciare oggi che grazie al fondo Migrazioni della Farnesina abbiamo sviluppato un progetto da 10 milioni in collaborazione con l’Unhcr incentrato sui bisogni dei minori e delle donne e sulla protezione dei rifugiati più vulnerabili”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio in conferenza stampa a Chisinau con il collega moldavo, Nicolae Popescu.

“Con la mia presenza qui oggi voglio sottolineare in questo difficile frangente il sostegno del governo italiano al governo della Moldova ed esprimere la piena solidarietà alle autorità e a cittadini moldavi”, ha detto Di Maio, sottolineando che la “Moldova sta compiendo uno sforzo davvero eccezionale per garantire un rifugio sicuro ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra e desidero anche ringraziare di cuore le autorità della Moldavia per aver collaborato con la nostra ambasciata per facilitare l’evacuazione dei nostri cittadini attraverso il vostro territorio e assisterli all’ingresso”.

Quella sull’Ucraina è “una trattativa in salita, nonostante le aperture del presidente ucraino. Zelensky ha fatto un’apertura molto chiara sia sulla Nato, sia sulla questione territoriale del Donbass e della Crimea, ma Putin sta dimostrando di non volere la pace”.

“In queste ore sono stato qui in Moldavia per firmare una dichiarazione congiunta con Chisinau per aiutarli a sostenere l’incredibile crisi umanitaria dei cittadini ucraini. Potremmo arrivare in Europa a 5 milioni di cittadini ucraini rifugiati. Rappresenta la più grande crisi umanitaria che l’Europa abbia vissuto dalla Seconda guerra mondiale”, ha aggiunto.

 “Abbiamo visto anche in queste ore e giorni bombe su civili, su ospedali, su edifici civili, abbiamo visto bombardamenti a 10 km dal confine dell’Ue. Noi non cederemo alle provocazioni di Putin, continueremo a cercare una strada diplomatica e continueremo con le sanzioni ad aumentare la pressione su Putin rispetto ad un’invasione che solo lui ha voluto e che non è mai stata provocata”, ha detto ancora.

“Continueremo con il quarto pacchetto di sanzioni e continueremo in questa direzione. Non ci fermeremo con le sanzioni contro l’economia di Putin finché non si sarà seduto al tavolo per un accordo di pace. La priorità prima di un accordo di pace è una tregua umanitaria, perché dobbiamo evacuare i civili”.

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