Una lettera contro la tv trash, parla il prof. di Andria: “Nei miei ragazzi vedo una smania patologica di apparire e non essere se stessi”

AgenPress. Marco Galice, insegnante di lettere alla scuola media di Andria, ha scritto una lunga lettera contro la tv trash. Nel suo mirino Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini e tutti i maggiori conduttori Mediaset.

La sua lettera, pubblicata su Facebook, è diventata virale e oggetto di dibattito, soprattutto sui social. Il Prof. Galice è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

“La diffusione di questa lettera è stata assolutamente inaspettata –ha affermato Galice-. Ci sono state centinaia di migliaia di condivisioni. Ovviamente ne sono contento, se serve ad aprire una discussione che secondo me è necessaria.

Io vedo questa smania che poi diventa quasi patologica di apparire e di non essere, il ricorso costante a selfie, immagini, per non essere se stessi. E’ una difficoltà che abbiamo avuto tutti, ma la vedo molto più marcata nel momento in cui si replicano anche in televisione.

In questi ultimi anni queste trasmissioni, che poi si sono diffuse e rimodellate sulla rete, hanno introdotto il convincimento che la cultura e lo studio non servano perché basta semplicemente mettersi in mostra per avere gli applausi. Ho fatto alcuni nomi di conduttori perché secondo me sono i personaggi che in questo momento hanno più capacità di bucare lo schermo e di arrivare con dei prodotti costruiti a tavolino nella testa delle persone. Di questo ho parlato con i miei alunni, una delle prime lezioni che ho fatto quest’anno è stata una proiezione dei provini del GF, proprio per dimostrare che quelli che appaiono in questi provini sembrano dei replicanti.

Ci si sente quasi obbligati ad essere come gli altri e questo poi produce l’incapacità dei ragazzi di esprimere un’idea. Siamo su una difficoltà che la scuola ha sempre misurato, ma che oggi io trovo veramente radicata. Il mio post ha ricevuto anche molte critiche, commenti acidi e attacchi gratuiti di persone che molto probabilmente non hanno compreso il senso del mio post, visto che mi hanno scritto che si può sempre cambiare canale se non ti piace un programma, ma non è quello il punto.

Anche la comicità è molto cambiata, alla ricerca di una risata facile, molto più indotta dalla volgarità e dai doppi sensi. Quando si portano i ragazzi a ragionare sulla necessità di essere se stessi, loro si rendono conto del problema ed è come se si liberassero di un peso e capissero che non sono dei marziani se vivono con malessere interiore la propria personalità, che spesso devono camuffare. Se andrei in una trasmissione? Se dovessi confrontarmi con qualcuno delle trasmissioni che ho citato lo farei solo in campo neutro, non in una di quelle trasmissioni”.

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