Vaccini. Il Governo attiva l’avvocatura dello Stato per azioni legali nei confronti di Pfizer

AgenPress. Il Governo attiva l’avvocatura dello Stato per azioni legali nei confronti del gruppo farmaceutico Pfizer per i ritardi e le inadempienze unilaterali nel far pervenire e distribuire i vaccini anti-covid nel nostro Paese, così come stabilito e concordato contrattualmente con l’Unione europea.
Mancando quasi un terzo di quanto previsto è da rivedere l’intera organizzazione della campagna vaccinale in questo primo fase del trimestre del 2021.
In particolare sono da rimodulare le consegne affinchè nessuna regione resti senza dosi e si possa procedere con i richiami di vaccino.
Quindi dopo poche settimane dall’inizio della campagna vaccinale si è già in una situazione d’emergenza e il Governo riorganizza, insieme alle Regioni, il piano vaccini per rispondere e adeguarsi ai ritardi nelle consegne effettuati da Pfizer.
Intanto sono arrivate in Italia le ultime dosi di vaccini del carico settimanale Pfizer, circa 330 mila. Il lotto è privo del 29% delle dosi previste da contratto. La prossima settimana, con il nuovo carico, previsto sul lotto specifico un altro ammanco che sarà però inferiore al 29%.
“Ieri sera – spiega il presidente della Conferenza delle Regioni e della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini – abbiamo fatto una lunga video call con i ministri Boccia e Speranza e con il commissario Arcuri. Abbiamo deciso il riequilibrio tra regioni, perché Pfizer ha deciso unilateralmente a chi togliere di più e a chi meno. Regioni come la nostra, la Lombardia e il Friuli sono state colpite in maniera più pesante. Ci sarà un riequilibrio”.
Sempre in merito alla riduzione dell’approvvigionamento dei vaccini anti Covid-19 da parte di Pfizer, e ai conseguenti tagli delle dosi destinate alle regioni, l’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali e l’Azienda USL della Valle d’Aosta comunicano che, al momento, è sospesa la programmazione della somministrazione di nuove prime dosi vaccinali alle categorie appartenenti alla prima fase.
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, sottolinea “la necessità che il taglio del 29% alla fornitura sia orizzontale e si tagli questa percentuale in tutte le regioni. Questo è un modo perequativo, mutualistico e un senso di responsabilità”.
L’assessore alla Sanità della regione Lazio, Antonio D’Amato, afferma che “il tema ora non è litigare tra le Regioni, ma è necessario aggiornare la strategia vaccinale europea e garantire ai cittadini europei il necessario e tempestivo approvvigionamento dei vaccini e se Pfizer non è in grado o sta adottando altre strategie è opportuno aggiornare velocemente le strategie vaccinali UE guardando anche ad altri vaccini, che ne hanno fatto richiesta, in grado di garantire gli standard di qualità e di sicurezza dell’Europa”.
Luigi Icardi, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e assessore alla Salute della Regione Piemonte, spiega che “verranno adottati, e c’è l’accordo completo tra Governo e Regioni, delle misure anche legali per gli inadempimenti contrattuali. E chiediamo all’Unione europea, che è sostanzialmente il contraente, di farsi parte dirigente a nome nostro, ma noi crediamo anche degli altri Paesi che hanno subito i tagli, con la ditta. Perché non si può procedere in questo modo”.
Infine i presidenti Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti (Trentino), Chtistian Solinas (Sardegna), Nino Spirli (Calabria) e Luca Zaia (Veneto) denunciano il dimezzamento del numero dei vaccini anti covid “perché non abbiamo sufficienti dosi e personale medico per rispettare il piano vaccinale, e chiedono che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, “si assuma la responsabilità di risolvere la questione”:
“Le Regioni non sono responsabili dei contratti: oggi assistiamo a un indecoroso scaricabarile e intanto noi siamo senza vaccini. Conte ha giocato irresponsabilmente alle classifiche spingendo e costringendo le Regioni a fare i tripli salti mortali per fare i vaccini. E oggi scopriamo persino che il personale sanitario che ci era stato promesso per oggi, arriverà forse, tra 10 giorni. Sono a rischio, ed è gravissimo, anche i richiami , senza i quali la vaccinazione non garantirà la protezione, rendendola inefficace”.
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