Agenpress – Sono molte le donne che combattono per i diritti e la parità dei sessi e, da quasi un anno, è nato anche un piccolo movimento che si sta espandendo sempre di più e sta destando molta curiosità sui social ma anche tra le Istituzioni: sì, perché Onde Rosa, è un movimento diverso rispetto a tutti gli altri in favore dei diritti delle donne: è composto da un gruppo di ragazze dai 14 ai 30 anni che ogni giorno si battono e combattono per una società più equa e paritaria. Gaia, una ragazza poco più che ventenne, è la cofondatrice di Onde Rosa ed è intervenuta a Radio Cusano Campus nella trasmissione “Un Giorno Da Ascoltare” con Misa Urbano e Arianna Caramanti.
Onde Rosa. “Nasce nel maggio del 2018 a seguito di alcuni aperitivi con altre ragazze in cui ci confrontavamo e prendevamo consapevolezza del fatto che la disuguaglianza di genere ancora esiste: lo scorso anno è stato un periodo difficile per i diritti delle donne in quanto si discusse sulla modifica della legge 194, del Dl Pillon: tutto ciò ha fatto crescere in noi la sensazione che la nostra generazione ma anche quella passata dessero per scontato alcuni diritti; è proprio per questo motivo che siamo nate, scegliendo come prima battaglia proprio la Tampon Tax”.
Tampon Tax. “L’Iva al 22% sugli assorbenti è una piccola discriminazione che riguarda tutte noi donne ma non solo: il ciclo arriva una volta al mese e l’acquisto dei prodotti igienico sanitari di una donna ricade inevitabilmente sul bilancio economico della famiglia quindi questa lotta dovrebbe interessare anche tanti uomini che però sono tutt’ora molto disinformati su questo genere di argomento”.
Iva dal 22 al 5% solo su assorbenti bio. “Dal punto di vista culturale è molto importante che ci sia stato un intervento sulla Tampon Tax ed è stato di buon auspicio vedere il Ministro dell’Economia Gualtieri scrivere un tweet parlando di questo argomento dicendo che è solo il primo passo e che si deve intervenire al più presto: è una proposta di legge che viene fatta da anni, nei precedenti governi è stata anche molto derisa e screditata quando invece è solo una proposta di civiltà e di uguaglianza! Certo è che siamo anche consapevoli che da un punto di vista concreto, reale ed economico delle famiglie non c’è un cambiamento purtroppo soddisfacente e l’Iva al 22% sugli assorbenti, considerati come fossero un vino costoso, una macchina o un orologio, è inaccettabile per un fatto di principio! A noi questo risultato non basta quindi da oggi si riparte con la nostra battaglia proprio perché siamo contente ma non siamo pienamente soddisfatte”.