Agenpress. “Va detta chiaramente una cosa: la battaglia non e’ gia’ vinta. Non pensiamo che il pericolo sia scampato; se facessimo questo errore, i sacrifici dei cittadini verrebbero vanificati”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza sull’emergenza coronavirus, che aggiunge come il problema siano gli strumenti per la ripresa: “bisogna rafforzare la nostra rete di assistenza territoriale. E bisogna insistere sui Covid Hospital specializzati: gli ospedali misti moltiplicano il contagio”.
Quindi Speranza assicura che nel prossimo decreto ci saranno risorse per potenziare la sanità territoriale e attrezzare strutture Covid dedicate.
Mentre il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, evidenzia la giornata della salute della donna: “le donne rappresentano la predominanza della parte femminile nel lavoro nella sanita’, i dati ci dicono che sono il 70% le donne che lavorano nella sanita’ come medico, infermiere, ostetrica, quindi davvero possiamo dire che la sanita’ e’ declinata al femminile”.
Il commissario Arcuri difende il sistema tracciamento contatti dell’app Immuni e il Governo fa sapere che per autorizzare la App sarà necessaria una norma di legge, e il premier Conte sottolinea che sarà offerta su base volontaria e non ci saranno limitazioni nei movimenti o pregiudizi verso chi non vorrà scaricarla.
Nel contempo la app della regione Lombardia per monitorare la diffusione del coronavirus ha raggiunto 1,1 milioni di utenti con 2,2 milioni di questionari completati.
Non vede rischi sull’app Immuni il presidente della regione Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga, “noi abbiamo gia’ una app sviluppata, che abbiamo congelato in attesa di quella nazionale, che lavora con il collegamento Bluetooth. Il problemasono i tempi, serve che la app sia pronta qualche giorno prima del 4 maggio, cosi’ che le persone possano scaricarla, far sapere alle persone che non tocca il problema della privacy, ma bisogna farlo, non vorrei che stessimo aspettando Godot e che Godot arrivi troppo tardi”.
Il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, evidenzia anche l’indiscrezione sul cosidetto piano coronavirus secretato dal Governo “datato 20 gennaio sull’emergenza coronavirus e sui possibili rischi, sarebbe molto grave perché le Regioni che gestiscono il sistema sanitario non hanno saputo nulla e sono state tenute all’oscuro. Mi auguro non sia così ovviamente ma penso sia doveroso fare chiarezza per tutti gli italiani”.
Anche il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, si chiede: “il governo era al corrente dei rischi della pandemia ma li ha tenuti segreti. L’ha detto il direttore generale del ministero della Sanita’, Urbani, parlando di un piano riservato. Sono rivelazioni gravissime: e’ la verita’?”.
In Abruzzo sono previste ulteriori misure, ancora piu’ stringenti, per scongiurare il diffondersi di micro focolai epidemici Covid 19 nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali operanti, rafforzando le azioni per il contenimento dei rischi di diffusione del virus tra gli ospiti e gli operatori.
In Liguria “medici, infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari, ma anche amministrativi che sono stati impegnati in prima linea in Liguria nella lotta al Covid 19 avranno almeno mille euro in più in busta paga”, annuncia il president Giovanni Toti. I dettagli saranno definiti dopo un incontro con i sindacati. “Un giusto riconoscimento a chi si è speso senza guardare l’orologio, con coraggio e rischiando per aiutare chi ha più bisogno. La nostra sanità in questo momento di emergenza ha saputo resistere, compiendo uno sforzo straordinario che non dimenticheremo neanche quando tutto sarà finito”.
“L’attacco mediatico subito in queste ore dalla Calabria e dall’intero Mezzogiorno è intollerabile, tanto più in questo momento storico in cui l’unità nazionale è valore imprescindibile”, dichiara il presidente della regione Calabria Jole Santelli. “Mi rammarica molto – aggiunge – ascoltare stupide affermazioni campanilistiche che sbeffeggiano il popolo meridionale. Sono da sempre a difesa della mia gente, della mia terra e non permetto a nessuno di denigrarla con leggerezza e cattiveria. La verità è che questa pandemia è sicuramente servita ad abbattere lo stereotipo del calabrese incurante delle regole e del bene comune”.
Quindi aggiunge Santelli “la verita’ e’ che questa pandemia e’ sicuramente servita ad abbattere lo stereotipo del calabrese incurante delle regole e del bene comune. Dico questo perche’ la Calabria, i calabresi hanno saputo dare buona prova di se’ e da un evento fortemente negativo usciamo rafforzati e ci sentiamo di essere esempio positivo in quanto a rispetto delle regole. Nessun complesso di inferiorita’ quindi, tanto meno nella gestione di questa emergenza sanitaria affrontata con grande dignita’. Abbiamo offerto il nostro aiuto al Nord ad inizio pandemia, ci siamo offerti per curare i loro pazienti e l’abbiamo fatto con grande affetto e professionalita’. La nostra grande essenza la si trova proprio in queste occasioni in cui dimostriamo la vera grandezza di un popolo che merita e chiede rispetto, oggi piu’ che mai. Viva il Sud, viva il Nord, viva l’Italia unita, coraggiosa e solidale”.
“Siamo orgogliosi della nostra sanita’ pubblica regionale, – afferma il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini – che pur gestendo una emergenza cosi’ drammatica riesce a sviluppare ricerche di cosi’ grande significato, e lo siamo ancora di piu’ se cio’ e’ avviene a Piacenza, il territorio piu’ colpito, dove le strutture sanitarie sono state sottoposte alla pressione maggiore.”: così Bonaccini esprime soddisfazione per lo studio di un team dell’ospedale di Piacenza pubblicato sulla rivista americana ‘Radiology’ per la diagnosi sull’evoluzione del coronavirus.
Uno studio dell’Istituto superiore di sanità ha rilevato la presenza di RNA del SarsCov2 nelle acque di scarico di Roma e Milano. Il ritrovamento “non ha alcun rischio per la salute umana” ma “il risultato rafforza le prospettive di usare il controllo delle acque in fognatura dei centri urbani come strumento per rilevare precocemente la presenza di infezioni nella popolazione”.
Infine un altro studio indica che il virus SarsCov2 è attivo anche nelle secrezioni oculari, cioè le lacrime, dei pazienti positivi. Lo dimostra uno studio dei ricercatori dell’Istituto Spallanzani. Partendo da un tampone oculare, hanno isolato il virus dimostrando che è in grado di replicarsi anche nelle congiuntive. La ricerca, affermano, dimostra che gli occhi non sono solo una delle porte di ingresso del virus, ma anche una “potenziale fonte di contagio”.