Agenpress. «L’emergenza coronavirus ha messo in risalto l’importanza del settore agricolo sia nell’ambito degli scambi internazionali, sia in considerazione di una piena autosufficienza e sovranità alimentare, già minacciata dalla contrazione dei fondi per la PAC (Politica Agricola Comune). Un settore spesso sacrificato sull’altare dei grandi accordi di libero scambio, che oggi si sta dimostrando fondamentale per fornire prodotti di qualità ai consumatori europei, ma che vive questi momenti di crisi con grande apprensione. Al momento, la Commissione Europea ha emanato un atto delegato che prevede maggiore flessibilità per i programmi di sostegno ad alcuni settori e deroghe alle regole della concorrenza, tuttavia le risorse impiegate sono largamente deficitarie rispetto alle reali esigenze dei nostri produttori. Lo stesso Commissario Wojciechowski, ha ammesso che “non abbiamo risorse ulteriori”.
Un tale atteggiamento dimostra ancora una volta da parte delle istituzioni dell’Unione Europea la mancanza di un reale impegno per una crescita armonica di tutti i Paesi Membri, che metta definitivamente la parola fine a quegli episodi di speculazione e concorrenza sleale che si sono verificati anche recentemente.
Se davvero l’UE – come da recenti dichiarazioni all’Eurogruppo – intende impegnare per la crisi COVID-19 un totale di circa 500 miliardi di euro, pur con modalità e condizionalità tutte da verificare, al nostro agro-alimentare non possono andare solo le briciole! Per dimostrarsi almeno una volta all’altezza del proprio mandato la Commissione ha il preciso dovere di attuare un deciso cambio di passo, ascoltando le richieste delle organizzazioni di categoria e stanziando fondi adeguati in tempi certi.
Da parte nostra, è ben chiaro che i produttori italiani devono poter contare su una rete di protezione europea rapida ed efficace: ci batteremo pertanto perché vengano prese misure immediate anche nei settori non interessati dall’ultimo atto delegato, che si mettano sul piatto risorse importanti (comprese quelle chieste a gran voce dal mondo vitivinicolo per la distillazione e lo stoccaggio) e che venga conferita alle produzioni agroalimentari di qualità la centralità che meritano all’interno del Quadro Finanziario Pluriennale e della nuova PAC».
Lo dichiara in una nota Danilo Oscar Lancini, eurodeputato della Lega e membro della Commissione “Commercio Internazionale” (INTA) del Parlamento Europeo.