Agenpress. Si terrà il 30 giugno prossimo l’udienza preliminare relativa all’omicidio di Serena Mollicone e allo strano suicidio di Santino Tuzi, il brigadiere che vide la ragazza entrare nella caserma dei carabinieri di Arce in provincia di Frosinone quel primo giugno del 2001.
Ricordiamo che la pm Beatrice Siravo, ha chiesto il rinvio a giudizio per i cinque indagati per l’omicidio della diciottenne. Il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e il maresciallo Vincenzo Quatrale, sono accusati di concorso nell’omicidio.
Quatrale, inoltre, è accusato anche di istigazione al suicidio di un altro collega, il brigadiere Santino Tuzi, mentre Francesco Suprano deve difendersi dall’accusa di favoreggiamento.
Ora il gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce deciderà se mandare a processo i 5 indagati o archiviare definitivamente.
Intanto, Arce piange la morte del “padre coraggio” Guglielmo Mollicone scomparso il 31 maggio dopo 6 mesi di coma in seguito a un infarto. Ne ha parlato a Radio Cusano Campus una commossa Maria Tuzi, la figlia del brigadiere suicida.
Intervenuta “La Storia Oscura”, al microfono di Fabio Camillacci, Maria Tuzi, la figlia di Santino Tuzi, ha detto: “Sono ancora sconvolta, ero convinta che il maestro Guglielmo si sarebbe ripreso, avevo immaginato un altro finale. Conoscendo il suo spirito da guerriero ero sicura di rivederlo in aula al mio fianco per l’atto di giustizia e di verità finale sia sulla morte di Serena che sull’anomalo suicidio di mio padre.
Speriamo intanto che non ci siano ulteriori rinvii rispetto alla data del 30 giugno o decisioni lasciate in sospeso. Mi auguro che la giustizia sia veloce dopo questa lunga pausa causata dal lockdown da coronavirus. E comunque, io credo che sia stata una decisione di Guglielmo quella di raggiungere sua figlia proprio alla vigilia del 19° triste anniversario della morte di Serena; e sono convinta che il maestro Guglielmo non mi lascerà sola a lottare, ma sarà sempre al mio fianco nelle prossime tappe di questa vicenda.
Un leone come lui anche dal cielo continuerà a trasmettermi tanta forza per farmi lottare insieme ai suoi familiari per arrivare alla verità. Visto che fu proprio Guglielmo Mollicone a motivarmi e a spingermi per far riaprire il caso dello strano suicidio di mio padre dopo l’iniziale archiviazione come suicidio per motivi sentimentali. Mi disse ‘Maria apri gli occhi perchè tuo padre non si è suicidato ma lo hanno suicidato’. Pertanto, in vista dell’udienza resto ancor più ottimista perchè sono convinta che Guglielmo riuscirà a guidarci verso la verità, perchè come disse lui a Radio Cusano Campus, i nodi stanno finalmente venendo al pettine”.