Carceri: USPP, grande partecipazione davanti al Parlamento

AgenPress. È diventato il nostro obiettivo l’hastag #salviamolapoliziapenitenziaria, che oggi pomeriggio campeggiava sulle maglie fatte indossare anche ai politici che hanno portato il loro saluto, tra cui il leader della Lega Matteo Salvini, che ha fatto suo il disagio che stanno vivendo gli agenti di Polizia Penitenziaria nelle “carceri che andrebbero chiuse”.

Moretti, Presidente dell’USPP,  dal piccolo palco montato davanti ad Palazzo Montecitorio bollente per la calura, mentre si riuniva la commissione bilancio per la quadratura delle risorse del decreto rilancio, ha sostenuto con forza che “mancano risorse, in primis 10.000 unità di Polizia Penitenziaria, oltre a strumenti per la difesa e per il mantenimento della sicurezza, il taser primo fra tutti perché non è possibile più garantire un efficiente livello di tenuta del sistema carceri”.

Davanti a lui e ai parlamentari intervenuti tra cui il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida  e il Segretario della Commissione Antimafia On. Wanda Ferro e l’On. Salvatore Deidda componente della Commissione Difesa, oltre a l’On. Jacopo Morrone di Lega, molte delegazioni intervenute nel rispetto delle norme anticovid che in rappresentanza dei tantissimi colleghi che operano in prima linea hanno voluto testimoniare tutto il loro disappunto sul silenzio del Ministro Alfonso Bonafede rispetto alla gogna mediatica a cui sono stati sottoposti coloro che hanno solo fatto il proprio dovere, sedando le rivolte in atto nelle carceri, come a Santa Maria Capua Vetere, dove anche oggi è scoppiata l’ennesima rivolta.

Per Moretti “occorre dichiarare lo stato d’emergenza delle carceri e comunque istituire una commissione d’inchiesta permanente, mentre va messo in sicurezza il lavoro degli agenti che subiscono aggressioni violente, lavorando con un modello detentivo fallimentare e senza alcun mezzo di difesa. Urge dotare la Polizia Penitenziaria di telecamente e di dissuasori elettrici (taser) come urge ripianare la pianta organica falcidiata irresponsabilmente e causa di tensioni e potenziali ulteriori eventi critici”.

In conclusione il rappresentante USPP ricorda che “la Polizia Penitenziaria svolge in via primaria funzioni di mantenimento dell’ordine e della sicurezza, quindi deve avere il riconoscimento del proprio vertice e per questo sposa positivamente la proposta di un passaggio sotto la giuda del Ministero dell’Interno come forza specializzata al pari di altre, se non si dà il rango di primaria forza di Polizia nel dicastero della Giustizia”.

La manifestazione si è dunque conclusa con la promessa a tutti i colleghi che “questo è solo l’inizio di una lunga serie di iniziative che l’USPP metterà in campo per ottenere riscontro alle legittime richieste e tra di esse quella di istituire una figura di garante anche delle forze dell’ordine”.

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