Scostamento di bilancio da 25 miliardi. Ok del Senato con 170 voti

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AgenPress – Il Senato ha dato il via libera allo scostamento di bilancio per 25 miliardi. L’approvazione è stata a maggioranza assoluta: i sì sono stati 170, ampiamente sopra la soglia necessaria di 160, 4 i contrari e 133 gli astenuti. La risoluzione del centrodestra è quindi risultata preclusa.  Il voto alla Camera dovrebbe filare liscio per la maggioranza, visto l’ampio margine di numeri.

L’ok allo scostamento permetterà di ottenere le risorse per coprire il nuovo dl agosto con sgravi fiscali e proroghe degli ammortizzatori sociali per imprese e famiglie. Si tratta del terzo scostamento di bilancio da quando è iniziata la pandemia di Coronavirus, dopo i 20 miliardi del dl Cura Italia e i 55 miliardi del decreto Rilancio.

Con questo nuovo scostamento si dovrebbero coprire i costi per le nuove misure anti-contagio che saranno introdotte dal governo con il decreto di agosto, su cui l’esecutivo è al lavoro proprio in questi giorni: quindi proroga della cassa integrazione, assegni di disoccupazione, blocco licenziamenti e revisione del calendario fiscale. Secondo la maggioranza il governo dovrebbe avere i numeri per l’approvazione dello scostamento di bilancio, ma l’opposizione nei giorni scorsi ha ribadito più volte che se non verranno rispettate delle condizioni, non appoggerà i giallo-rossi. Ma che cos’è lo scostamento di bilancio?

Per scostamento di bilancio si intende un indebitamento che il governo assume per coprire alcuni costi. In altre parole, per finanziare delle misure in deficit. Le politiche di bilancio di ogni Paese dell’Unione europea sono vincolate al proprio Obiettivo di medio termine (Omt), precisamente a un valore di saldo strutturale pari o migliore di questo indice. In questo modo, come spiega la Camera, si garantisce un margine di sicurezza di fronte alla possibilità che, in caso di crisi economica, il disavanzo di bilancio nominale superi la soglia limite del 3% del Pil definita dal Patto di stabilità e crescita. In altre parole, gli Stati devono rispettare un principio di sostenibilità delle finanze pubbliche, da cui però è possibile deviare temporaneamente in caso di circostanze straordinarie. Come lo è appunto la pandemia di coronavirus.

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