Possetti (pres. Comitato parenti vittime Ponte Morandi): “Lettera di Aspi al governo? Esternazioni di cattivo gusto”

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AgenPress. Egle Possetti, presidente del Comitato parenti vittime del Ponte Morandi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla lettera di Aspi al governo riguardo presunti difetti di costruzione del Ponte Morandi. “Abbiamo ritenuto di cattivo gusto questa esternazione perché sono considerazione di parte. Secondo noi è molto scorretto che in questo frangente si buttino in pasto alla stampa. Ci sarà tempo e modo di esprimerle nell’aula processuale.

Questo tipo di tentativo, forse anche di influenzare l’opinione pubblica a loro favore, non ci è piaciuto. Siamo due parti e un giudice ha nominato due periti che faranno la perizia. Siamo di fronte ad un atteggiamento di poca maturità. Io posso anche immaginare che in questo frangente uno si possa agitare un attimo perché ci saranno elementi che verranno portati in aula. Mi sembra che Aspi voglia un po’ confondere le acque”.

Sulla possibile revoca delle concessioni ad Aspi. “Noi stiamo aspettando che si prenda questa decisione. In questi 2 anni per i nostri cari non si è fatto nulla, in questo momento sembra che contino più gli azionisti dei morti e quando è così vuol dire che il Paese è alla frutta. Se fossi stato un’azionista, il giorno dopo la caduta del Ponte avrei venduto le mie azioni.

La responsabilità giudiziaria è chiara, ma quella morale è già stata stabilita. Direttamente non abbiamo rapporti con il governo, abbiamo avuto delle interlocuzioni in alcune occasioni. Io credo si partisse da una situazione estremamente difficile perché la concessione è stata firmata con caratteristiche allucinanti dal punto di vista formale. Questa concessione era già illegittima dall’origine secondo me. Partendo da questo dato di fatto, è chiaro che sono passati 2 anni.

C’è stato un cambio di compagine governativa, c’è stato il covid, ma questa situazione adesso deve essere risolta. Dovrebbe essere una cosa non limitata al governo, ma nazionale. Stiamo parlando di beni pubblici in concessione, vedremo gli esiti del processo, ma per adesso togliamoglieli quei beni, facciamo una sospensiva, mettiamo un commissario”.

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