AgenPress – “Questo Parlamento è espressione del voto elettorale del 2018: il M5S è la prima forza politica, la sua voce non ha solo un peso, è determinante nell’architettura istituzionale. Le provocazioni lasciano il tempo che trovano e mi riferisco non solo a quelle interne al M5s, ma anche a quelle interne alla coalizione di governo”.
Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervistato da ‘La Repubblica’, “il no al Mes è un fatto numerico, matematico, democratico. Perché alzare i toni? Perché complicare le cose? Perché nessuno comprende che gli interessi qui sono molto più grandi di quelli dei partiti? Riguardano il Paese, il nostro futuro”.
“Vedo un pressing ingiustificato: io rispetto le opinioni di tutti, ma bisogna evitare di incendiare il dibattito politico. Il 9 Conte verrà in aula, la maggioranza dovrà votare compatta e in modo responsabile. Credo che nessuno speri nell’incidente parlamentare e penso, mi auguro, che non si verificherà”. A mettere il premier sul patibolo è “chi non comprende il peso della responsabilità che abbiamo di fronte, chi cerca di confondere le acque, chi prende tutto come se fosse una rincorsa alla propria visibilità. Qui c’è in gioco il futuro dell’Italia, è incomprensibile prestare il fianco – sottolinea – ai nostri detrattori dopo tutto ciò che siamo riusciti a raggiungere fino a ora. Dobbiamo evitare che i 209 miliardi di euro che spettano all’Italia finiscano nelle mani sbagliate”.