AgenPress. Le possibili conseguenze dei negoziati del G7 sull’agricoltura europea destano forte preoccupazione – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Più in particolare, l’invito rivolto dal primo ministro canadese Justin Trudeau al premier italiano Mario Draghi affinché ratifichi il Ceta, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada, rimette sul tavolo un trattato che può seriamente minacciare la qualità e la sicurezza del nostro cibo.
L’Europa, e ancor di più l’Italia, possono vantare migliori standard qualitativi e di sicurezza rispetto agli alimenti prodotti oltreoceano. Questa qualità è il nostro segno distintivo e ha ricadute positive sia a livello economico che di salute – prosegue Tiso. Com’è noto, la ratifica del Ceta consentirebbe, tra le altre cose, l’importazione di grano coltivato con l’utilizzo del pericoloso glifosato e di carne prodotta in allevamenti intensivi dove si fa largo impiego di ormoni, scavalcando così le più severe norme vigenti a livello europeo e nazionale.
L’adesione dell’Europa al Ceta andrebbe contro gli obiettivi ambiziosi che la stessa Unione ha definito come essenziali per realizzare il Green Deal. Viviamo in un mondo globalizzato dove i prodotti, anche quelli alimentari, viaggiano a grandi velocità. Non basta darsi regole più rigide per la tutela dell’ambiente e della salute dei consumatori, se queste ultime possono essere scardinate da un accordo internazionale che non ne le tiene in alcun conto. Invitiamo pertanto il Governo italiano e l’Unione europea a declinare l’invito di Ottawa per difendere le nostre produzioni e la qualità dell’agroalimentare italiano.