AgenPress – Confindustria si augura che il premier Mario Draghi “continui a lungo nella sua attuale esperienza” e avverte: prosegua “senza che i partiti attentino alla coesione del Governo pensando alle prossime amministrative con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale”.
Il presidente Carlo Bonomi dedica ampio spazio della sua relazione all’assemblea annuale degli industriali alla figura di Draghi, uno degli “uomini della necessità”, diverso dagli “uomini della provvidenza” come chi ha dato vita a “un regime ventennale di oppressione” e dagli “uomini del possibile”, quelli del “calcio alla lattina”, del “rinvio eterno”.
“Mario Draghi è uno di questi uomini, uomini della necessità”, dice Bonomi: “Personalità che avvertono il dovere di rispondere ai problemi della comunità italiana, prima che l’ambizione di restare a qualunque costo al suo timone. De Gasperi, protagonista della riconquista italiana dell’onore tra le Nazioni. Baffi alla Banca d’Italia, impegnato contro i traffici del banchiere della mafia Sindona a cui la poli-tica prestava allora sostegno, e persino arrestato per questo. Ciampi, che dalla Banca d’Italia risvegliò a Palazzo Chigi il senso e i valori di un’Italia democratica e rigorosa”.
Nella sua relazione all’assemblea annuale, Bonomi si sofferma nel descrivere i “tre tipi di uomini” della “storia della vita politica e istituzionale del nostro Paese”, caratteristiche in contrapposizione alle qualità che gli industriali riconoscono a Mario Draghi. “Come imprenditori – dice il leader degli industriali – noi non crediamo affatto al mito politico dell’uomo della provvidenza. L’Italia ne ha sperimentato uno, e diede vita a un regime ventennale di oppressione auto-cratica e razzista, conducendo l’Italia alle macerie della guerra. Può e deve bastare: mai più uomini della provvidenza. Mai più regimi illiberali, che pur- troppo sono tornati anche nell’Europa di questi anni”.
“È il tempo di decidere di scegliere di cambiare. Di fare le scelte più giuste per far crescere l’Italia nel mondo. La cosa più difficile della vita è capire quale ponte devi attraversare e quale ponte devi bruciare. Perché cambiare è certo difficile, ma non cambiare per l’Italia è fatale”, ha aggiunto.
“Siamo ansiosi di comprendere come il Governo tenterà di arginare questi aumenti affinchè non si traducano in una stangata per le famiglie italiane”, dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all’assemblea annuale, sottolineando il tema degli aumenti delle commodities dalle minerarie ai metalli e fino all’aumento “vertiginoso dei prezzi energetici”.
“E’ ovvio che per noi la miglior soluzione temporanea sarebbe una rinuncia dello Stato ai suoi massicci proventi attraverso Iva e accise che gravano su energia e combustibili”.
“Facciamolo almeno noi un vero Patto per l’Italia”, ha detto ancora dal palco dell’assemblea si rivolge “direttamente ai leader” di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri. “Luigi, Maurizio, Pierpaolo, noi non siamo partiti in lotta, noi abbiamo un grande compito comune. Di fronte ai ritardi e alle sempre più gravi fratture sociali della nostra Italia, lavoro e impresa hanno una grande sfida: costruire insieme accordi e indicare strade e strumenti che la politica stenta a vedere”, ha detto ancora Bonomi, indicando tre “esempi concreti” su cui partire: sicurezza sul lavoro, politiche attive e smart working.