AgenPress – Garantire equità nell’accesso alle cure con in più la consapevolezza che una sopravvivenza migliore è anche #nelletuemani. Merito di cure appropriate e innovative, somministrate con i tempi giusti e da medici specializzati e competenti, così come riassunto efficacemente dal claim “Right care at the right time by the right team”.
Anche oggi che molte delle energie sono assorbite dalla lotta alla pandemia da Covid 19, i bambini e gli adolescenti di tutto il mondo continuano la loro battaglia contro il cancro con al loro fianco i medici e gli infermieri.
Il 15 febbraio, in occasione della XXI Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile, l’Aieop (Associazione Italiana Ematologia ed Oncologia Pediatrica) fa proprio il messaggio della campagna globale della World Health Organization: la partecipazione di tutti come chiave del successo per riuscire a guarire e a curare al meglio tutti i bambini che si ammalano di cancro.
“È fondamentale – dichiara Arcangelo Prete, Presidente di Aieop– che sia garantita l’equità di accesso alle cure per tutti i bambini, ma è altrettanto importante che questi pazienti speciali siano messi nelle mani esperte di professionisti capaci, che operano in centri altamente specializzati capaci di erogare le cure appropriate per ogni caso. Una società scientifica come la nostra, che dal 1975 si occupa, attraverso una rete collaborativa nazionale, della ricerca e della cura dei tumori pediatrici, ha come obiettivo quello di offrire nei propri centri di oncoematologia pediatrica, selezionati su tutto il territorio nazionale, le cure adatte a tutti i pazienti utilizzando terapie assolutamente innovative e all’avanguardia”.
La XXI Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile (International Childhood Cancer Day – Iccd) si celebra il 15 febbraio, data scelta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per affrontare e condividere ogni anno le problematiche dei bambini e degli adolescenti con tumore, della popolazione dei lungo sopravviventi e delle loro famiglie. Anche in questa occasione Aieop rinnova la partecipazione al network globale Childhood Cancer International – Cci, aderendo alla campagna #throughyourhands (#nelletuemani) per aumentare la consapevolezza di tutta la società sul cancro infantile, per esprimere sostegno ai bambini e agli adolescenti malati, ai sopravvissuti e alle loro famiglie, per rendere omaggio al personale sanitario e alla forza positiva che ha il loro grande impegno quotidiano sulla vita di bambini e adolescenti affetti da tumore.
L’obiettivo del Who Global Childhood Cancer Initiative è sconfiggere il dolore e la sofferenza dei bambini che si battono contro il cancro e raggiungere entro il 2030 il 60% di sopravvivenza per tutti i bambini con diagnosi di tumore in tutto il mondo. Così facendo, verrà raddoppiato l’attuale tasso di guarigione e sarà possibile salvare la vita di un milione di bambini in più nel prossimo decennio.
Il cancro infantile nel mondo
Il cancro nei bambini e negli adolescenti è una malattia curabile, ma continua a essere dopo le malattie infettive la principale causa di morte nei pazienti pediatrici. A livello mondiale ogni anno viene diagnosticato un cancro a più di 400.000 bambini e adolescenti sotto i 20 anni. Circa l’80% dei pazienti vive nei Paesi a basso reddito e l’80% di loro muore di cancro perché non avrà una diagnosi corretta né possibilità di cura. Più di 100.000 ogni anno potrebbero guarire se anche a loro fosse garantita una tempestiva diagnosi e l’accesso alle cure al pari dei loro coetanei dei Paesi più sviluppati.
Ogni tre minuti nel mondo un bambino muore di cancro.
Alcuni dati sul cancro infantile in Italia
Ogni anno si ammalano di tumore (linfomi e tumori solidi) o leucemia oltre 1500 bambini e oltre 900 adolescenti. Si stima che oggi in Italia ci siano più di 44.000 persone che hanno avuto un tumore in età pediatrica e la loro età media è attualmente attorno ai 30 anni. Grazie ai progressi degli ultimi decenni, circa l’80% dei malati guarisce.
Negli ultimi anni si sono raggiunti eccellenti livelli di cura e di guarigione per le leucemie e i linfomi, ma per tumori cerebrali, neuroblastomi e osteosarcomi i tassi di guarigione rimangono ancora bassi. Il 50% dei farmaci oggi usati per combattere i tumori pediatrici, che si manifestano in oltre 60 tipi e sottotipi diversi, non è autorizzato per l’uso pediatrico, ma è usato “off label” (senza registrazione pediatrica), adattando ai bambini medicine per adulti. Negli ultimi 10 anni in Europa, a fronte della sperimentazione di nuovi farmaci anticancro per gli adulti, sono ancora pochissimi i farmaci studiati per l’età pediatrica.