Cacciari: “Se Usa, Russia e Cina non si siedono a un tavolo, si rischia la terza guerra mondiale”

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AgenPress. O si va verso la cronicizzazione della guerra all’interno dell’Ucraina e, a questo punto, mi sembra un’eventualità remota, oppure Stati Uniti, Cina e Russia si siedono finalmente intorno a un tavolo e decidono di raggiungere la pace. Devono sedersi insieme loro tre, perché gli altri non contano niente.


Cacciari, ieri Joe Biden ha dichiarato che da più di un anno gli Stati Uniti forniscono armi e equipaggiamenti all’Ucraina. Le sembra sia questo il modo migliore per costruire la pace?

La pace non si costruisce neppure invadendo l’Ucraina. E’ uno scontro fra due grandi potenze, che è ormai arrivato a una soglia tragica, perché ogni momento può essere buono per commettere il fatale errore. Anche se Biden non lo avesse espressamente dichiarato, che la fornitura di armi all’Ucraina andasse avanti da un anno fa era noto a tutti. Era il segreto di Pulcinella. E’ altrettanto noto che l’Ucraina chiedesse armi agli Stati Uniti e all’Occidente, perché si sentiva minacciata e la Russia con l’invasione in corso ha dimostrato che le minacce percepite non erano infondate. E’ un perfetto circolo vizioso.

Biden ha anche detto che Vladimir Putin è un criminale di guerra…

In una guerra c’è sempre l’elemento propagandistico. Si cerca sempre di far passare l’avversario per un pazzo o per il rappresentante in Terra di Satana.

Pensa anche lei che, ammesso che si arrivi alla pace, la guerra, magari sotto altre forme, continuerà?

La guerra c’era anche prima. In Ucraina c’era una guerra civile, che nessuno più seguiva, proprio perché era dentro i suoi confini. Era evidente che, prima o dopo, sarebbe sfociata in uno scontro fra Stati Uniti e Russia.

Il Governo italiano sta facendo la sua parte come meglio non potrebbe?

Il Governo Italiano non conta assolutamente niente.

Perché il nostro Governo è fuori dai giochi? Dove ha sbagliato?

Non ci sono colpe da individuare. Geopoliticamente l’Italia è ormai un Paese del tutto marginale. Non lo era quando c’era il confronto fra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, che un tempo erano le uniche superpotenze, perché quella sfida passava necessariamente per un’Europa, ancora divisa dal Muro di Berlino. L’Italia aveva allora un ruolo assolutamente centrale. Oggi è il Paese atlantico subalterno agli Stati Uniti, in tutto e per tutto.

L’ottimismo è possibile? Da questa tragica guerra se ne uscirà in qualche modo?

Le ipotesi sono sostanzialmente due. O si va verso la cronicizzazione della guerra all’interno dell’Ucraina e, a questo punto, mi sembra un’eventualità remota, oppure Stati Uniti, Cina e Russia si siedono finalmente intorno a un tavolo e decidono di raggiungere la pace. Devono sedersi insieme loro tre, perché gli altri non contano niente. Non possono farlo gli ucraini con i russi e, tantomeno, possono farlo gli europei con chicchessia, ma solo loro tre. Se vogliono la pace, bastano ventiquattro ore. Se, per un motivo o per l’altro, non la vogliono, la guerra continuerà sino a quando non si sa. Magari, nessuno purtroppo lo lo può escludere, sino allo scoppio della terza guerra mondiale.

Quale è l’opinione sul presidente ucraino Zolodymyr Zelensky?

Quella di Zelensky è una storia conosciuta. Non è una persona nata ieri. La sua biografia è nota. Lì si vede che cosa ha fatto e da dove viene. Non è un politico misterioso. Le idee, che ha professato in tutti questi anni, sono arcinote.  Così come è arcinoto che cosa è e da chi è formato il suo partito. Un Paese sovrano ha, però, deciso che sia questo sia il suo Governo e le idee di un Paese sovrano vanno rispettate, anche se non piacciono a me. E’ come dire che quello di Berlusconi non dovesse essere considerato il Governo di questo Paese solo perché non piaceva a me. Quel popolo ha scelto Zelensky come suo Presidente e questo ci deve, volenti o nolenti, bastare.

Antonello Sette (SprayNews.it)

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