AgenPress. “Sulla questione turismo e in particolare sul settore alberghiero, continua la macelleria sociale sulla pelle dei lavoratori. Una scure tagliente si sta abbattendo su migliaia di padri e madri di famiglia che operano nel comparto da decenni e quella dei 164 lavoratori dello Sheraton, licenziati in tronco dall’azienda, è solo il principio di una crisi che, se non affrontata veemente e con effetto immediato dalle istituzioni e dalle amministrazioni in carica, porterà ad una crisi senza precedenti e irreversibile”.
Così in una nota il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, membro della Commissione Lavoro.
“Quello che sta accadendo è lampante – prosegue – le grandi catene alberghiere stanno utilizzando la scusa della pandemia e della crisi per alleggerirsi, al termine di lussureggianti ristrutturazioni, del costo di tutto quel personale assunto tempo addietro, che ha fatto la fortuna di quelle strutture, e rimpiazzarlo con manodopera nuova, magari precaria e magari straniera, potenzialmente con meno pretese.
Sentir parlare di ‘rammarico’ da parte della Regione Lazio, nelle persone degli assessori al Lavoro e al Turismo Claudio Di Berardino e Valentina Corrado, francamente ci sembra un po’ poco. Quella che si arrende dinanzi al muro tirato su ad arte dalla grande azienda ricettiva, mettendo di fatto sul lastrico centinaia di lavoratori è la stessa Regione, targata sinistra, che si straccia le vesti e si precipita ad aiutare i malcapitati in ogni situazione di disagio, basta che si tratti di migranti ed extracomunitari?
Per questo di fronte a quanto abbiamo visto e sentito oggi possiamo tranquillamente dire – conclude Giannini – che queste parole di rammarico altro non sono che ‘lacrime di coccodrillo’.”