AgenPress – La vittima della violenza sessuale commessa domenica mattina all’alba a Piacenza nelle ultime ore è stata sentita dagli inquirenti, per ricostruire il contesto e i termini dell’aggressione. La donna, ucraina di 55 anni, avrebbe riferito anche di essere disperata per il fatto di essere stata riconosciuta da qualcuno nel video dell’aggressione, diffuso su alcuni siti online e condiviso tra domenica e ieri da alcuni politici sui social.
Nel disporre la custodia cautelare in carcere per Sekou Souware, 27enne guineano indagato per violenza sessuale aggravata e lesioni, il Gip di Piacenza Stefano Brusati sottolinea la totale mancanza, in capo all’indagato, di freni inibitori e di come lo stesso sia rimasto del tutto incurante, anche davanti alle grida di aiuto della vittima e del suo tentativo di opporsi agli abusi.
Il giudice inoltre evidenzia come le dichiarazioni dell’arrestato siano state smentite dalle parole della donna e dal video, girato da un residente in un palazzo di via Scalabrini, che riprende i momenti cruenti della violenza. E ritiene verosimile che, se lasciato libero, il 27enne potrebbe contattare la vittima, per intimidirla. Sussiste inoltre il pericolo di fuga e di reiterazione del reato, per l’estrema gravità del fatto e la condotta.
L’arrestato, operaio incensurato, in Italia dal 2014 e richiedente asilo, ha risposto alle domande, fornendo una sua versione dei fatti. Avrebbe detto di non aver avuto alcuna volontà di fare del male alla donna, ma di essersi avvicinato per soccorrerla, pensando che stesse male e respingendo dunque le accuse. Ha detto anche di non essere a conoscenza di un video dell’episodio, filmato che nelle ultime ore ha scatenato polemiche politiche. Il giovane, che risiede a Reggio Emilia, ha riferito di aver passato la notte tra sabato e domenica in una discoteca.