AgenPress. Il Ministro della giustizia, Carlo Nordio, partecipa alle cerimonie che il comune di Treviso dedica alla Giornata della memoria. Una corona d’alloro viene deposta alla lapide commemorativa della caserma “Luigi Cadorin”. La struttura, tra il luglio 1942 e il settembre 1943, fu adibita a campo di concentramento e internamento per prigionieri civili sloveni e croati.
“Questo è un luogo di dolore, esso costituisce simbolo di una tragedia enormemente più grande”, evidenzia il Guardasigilli. La caserma è uno dei molti spazi della memoria, accanto ai più famosi: “Ho potuto visitare il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, ma anche Dachau e altri”, continua Nordio.
Luoghi accomunati dal fatto che sono stati commessi “crimini che confliggono con qualsiasi senso non solo di umanità ma anche di razionalità”. La macchina di sterminio nazista, riflette Nordio, “per la sua efficienza e complessità riuscì a concentrare una quantità di malvagità e assassini, mai vista nel catalogo nero delle nefandezze umane”.
Non si conosce con esattezza il numero degli internati nella caserma Cadorin. Ciò che è noto è che vi morirono circa 200 persone. Il campo rimase attivo fino all’armistizio dell’8 settembre 1943 per essere poi trasformato in un campo per i profughi di tutta Europa.